Ennesima vergogna, dopo Lo scandalo Expò ecco il Mose

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Vittoria morale della magistratura, del “Movimento Cinque Stelle” e di Grillo che ora dice: “Noi vinciamo poi… ma intanto arrestano voi”

Vergogna, dopo Lo scandalo Expò ecco il Mose. Ma vuoi vedere che gli elettori italiani fanno lo stesso errore di Pinocchio: Non ascoltano i buoni consigli del Grillo?… 35 arresti, cento indagati per corruzione, finanziamento illecito, frode fiscale. Fra gli arrestati il sindaco di Venezia Orsoni e l’assessore regionale Chisso. Rischiano manette ex governatore del veneto Galan e Lia Sartori. Intanto il vascello PD imbarca acqua lurida. Forza Italia sempre più nel letame

Trionfo del malaffare. Giudice per le indagini prelimnari Alberto Scaramuzza 35 misure cautelari. Grillo: “Con noi l’Onestà andrà di moda”…parafrasando il Dalaì Lama: “Non esiste una via per l’onestà. L’onestà è la via”.

Renzi: “La gente che ruba va mandata a casa”. No chi ruba va inviata in galera! Renzi non si faccia ispirare dal mistificatore (Berlusconi vergogna Italia) cacci dal Parlamento condannati, inquisiti, corrotti e corruttori collusi e conniventi con imprenditori del malaffare e gli italiani onesti lo acclameranno a vita. Accadrà?

 

Renzi: ” Le regole? Il problema sono i ladri. Via i politici che rubano” ma non parla di certezza della pena… e non cita il sindaco Pd arrestato e gli altri dirigenti Pd coinvolti. Renzi promette. Corruzione? Venerdì possimo provvedimento, ma aggiunge: “Noi siamo garantisti. Ma no? Lo dice la Costiuzione. Va bene, passi pure il garanismo, ma la Costituzione consente la sospensione cautelare per i ladri pur se presunti e fino a giudizio definitivo (come accade ai piccoli ladri di polli per fame). Ora Renzi faccia questo se vuole veramente annientare il cancro della corruzione. Aggiunge altresì Renzi: “Entro l’estate “Legge lettorale” ma non dice quale. Lavori bene Renzi o perderà punti e credibilità. Sappia che i Cinque Stelle promettono vgilanza dura.

 

Beppe-Grillo Giorgio-Orsonigalan

Ecco perché Grillo urla e contro chi…                         Orsoni                                                        Galan  il capo…

 

Venti anni fa Di Pietro scopriva “Mani pulite”. Il popolo l’incoraggiava. Gridava: “Forza Di Pietro, mandali in galera!” Il malaffare tremava… poi calunnie contro di lui. Oggi, vittoria morale anche per l’onesto Tonino che può esclamare a corrotti e corruttori conclamati: “Vade retro…”.

A tre giorni dall’arresto del sindaco PD di Venezia Giorgio Orsoni (domiciliari) e dell’assessore regionale Renato Chisso di Forza Italia sullo scandalo Mose (sistema di dighe mobili per proteggere Venezia dall’acqua alta) proseguono le indagini sugli altri indagati per corruzione, finanziamento illecito e frode fiscale. Richiesta d’arresto per l’ex ministro e governatore del veneto Giancarlo Galan e per l’europarlamentare di Forza Italia Lia Sartori. Fra gli indagati l’ex generale delle Fiamme Gialle Spaziante e l’ex consigliere di Tremonti Marco Milanese.

Venti anni dopo l’inizio di Tangentopoli, il virus del malaffare procede a gonfie vele. Venti anni di tempo per moralizzare? Macché! Venti anni di chiacchiere tranne depenalizzazione di reati orchetrati a bella posta da parlamentari collusi o conniventi col malaffare.

Ma un fatto è certo: politici e imprenditori non rinunceranno mai a rubare senza galera certa. Senza resa immediata dei soldi rubati. Senza sequestro immediato di beni accumulati illecitamente. Senza interdizione perpetua dai pubblici uffici. E quando qualcuno denuncia come faceva ieri Antonio Di Pietro, oggi Beppe Grillo e giornalisti verità come Marco Travaglio il crimine sputa veleno contro di loro per annientarli.

Ma l’inchiesta è agli inzi. Gli indagati avranno tempo e mezzi per dimostrare eventuali innocenze da accuse pesantissime della procura di Venezia come quelle a carico di Galan, avrebbe percepito un milione di euro l’anno e due milioni per le autorizzazioni. Orsoni, 560mila euo per la campagna elettorale. Milanese, mezzo milione di euro per assicurare finanziamenti. Altri arresti – circa 40 – relaivi agli appalti Mose ilconsigliere regionale del Pd Marchese, gli imprenditori Meneguzzo e Morbiolo. Totale indagati Mose oltre cento.

Il governo Renzi baderà a cacciare i condannati dal Parlamento? Impedirà agli inquisiti di sedere sugli scanni del Parlamento? Farà in modo che i presunti ladri siano sospesi cautelativamente?

 

di Salvatore Cuozzo

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