CHAMPIONS: SSC NAPOLI – ACM MILAN, PREVALSO IL POTERE DEL NORD

Testata registrata al Tribunale di Napoli 10/02/2014

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Champions: Napoli 1 Milan 1, al Maradona prevalso l’interesse economico dell’avido, insaziabile Nord, come accade, da sempre, nella politica italiana a danno della Cenerentola Napoli e dell’intera Italia meridionale. Napoli e il Sud, comunque sia, non devono vincere. Alla probabile festa scudetto, Prefetto, Sindaco e Polizie impediscano le criminali verniciature di monumenti, palazzi e statue della città.

La storia si ripete. E’ sempre la stessa. Dalla falsa Italia Unita del 1861 a oggi, prevalgono sempre gli interessi politici ed economici di un avido, insaziabile Nord privo di etica a danno di Napoli e del Sud.

Una Napoli e un sud che non possono vincere. Non devono vincere, o peggio, trionfare. Scattano, pertanto, presunte e immediate strategie per impedirlo da parte di un Nord “Asso pigliatutto”, che non sente ragioni: deve vincere e prosperare sempre lui. Pensano: “Occorre che Napoli e il Sud siano e restino colonie sottomesse al Nord da sfruttare come grande sacca di clientela meridionale acquirente di prodotti industriali del Nord d’ogni sorta, utili ad arricchire unicamente Milano e l’intera parte settentrionale dello Stivale”.

Complice mortale di ciò: uno Stato patrigno, una politica partenopea e meridionale incapace di insorgere e una certa stampa silente o edulcorante politiche avverse a Napoli ed a un Sud, che se pur dotate di grandi potenzialità di sviluppo, sono trascurate alla stregua di una Cenerentola sottomessa e senza diritti.

Proprio questo è accaduto nelle due recenti gare Champions svoltesi fra ACM Milan e SSC Napoli, dove quest’ultima è stata penalizzata in entrambe le gare, nella prima, svoltasi a Milano, l’arbitro rumeno Kovacs, che sfuggitogli gravemente la gara di mano, ha espulso il calciatore Kim e ammonito Anguissa, privando la squadra azzurra del presidente De Laurentiis di due imprescindibili calciatori in entrambe le gare.

Non è tutto: lo stesso arbitro rumeno Kovacs, mostrando di arbitrare alla stregua di “due pesi e misure”, non ha, per niente ammonito ed espulso (come obbliga il regolamento) il calciatore Leao (importante perno del Milan) per aver abbattuto a calci una bandierina del corner, il quale ha potuto disputare la gara di ritorno al Maradona di Napoli, a tutto avvantaggio dei Diavoli rossoneri.

Non è ancora tutto, poiché allo stadio Maradona, la SSC Napoli, entrata in campo rimaneggiata fortemente dall’assenza di Kim e Anguissa, si è vista negare dall’arbitro polacco Marciniak, un rigore netto, indiscutibile per fallo di Leao su Lozano: “Misteri” del gioco del Calcio. Nonostante ciò, la SSC Napoli ha dominato la gara mostrando ancora una volta la sua grande forza. 

Bisogna rilevare, a parziale discolpa di prestazioni sotto tono, offerte degli azzurri partenopei guidati dal mister Spalletti, il grave danno arrecato alla serenità dell’ambiente, da un folto gruppo di cosiddetti tifosi ultras, che anziché manifestare gran gioia e tifo per la fantastica ascesa in campionato e in Champions degli azzurri, hanno indirizzato improperi gravissimi, nei riguardi del più che meritorio presidente Aurelio De Laurentiis, pertanto ogni contestazione nei suoi riguardi, ha il volto dell’ignoranza, della malafede, dell’invidia. 

Ora sembra pace fatta fra Società e cosiddetti tifosi: bene, ma che sia pace all’insegna di civilissimo rispetto delle regole in campo e fuori, come recita da sempre ADL al quale vanno mille ringraziamenti per aver fatto assurgere, da circa vent’anni, la società ad alti livelli nazionali ed europei.

Infine, ai tifosi che urlano” Il Napoli siamo noi”, sappiano che non è così, poiché la compagine azzurra è una società privata, una SSC Napoli acquistata da un imprenditore di nome Aurelio De Laurentiis che ha il diritto sacrosanto di gestirla all’insegna dei buoni bilanci e di regolarla in osservanza e rispetto di regole interne di civiltà.

Adesso auspichiamo, fortemente, che alla festa del terzo scudetto, non si ripetano le criminali verniciature d’azzurro di monumenti e statue della città. Il Prefetto, Sindaco e relative Polizie, provvedano, come di dovere, a impedire ogni vandalismo! Diversamente preferiremmo vedere la paradisiaca CITTA’ NAPOLI nella serie A della civiltà e il Calcio Napoli sparire dal campionato. Scomparsa che meriterebbe chi dice di amare il Napoli Calcio, ma imbratta e vandalizza la splendida CITTA’ NAPOLI. Foto de l’Imparziale.       Di di Salvatore Cuozzo Ciaravolo e Francesco Grumetto

Nota di Francesco Grumetto sulla vicenda Juve. A proposito di potere del nord, nell’udienza tenutasi al Collegio di Garanzia del Coni, sono stati cancellati (per ora) i 15 punti di penalizzazione in classifica alla Juventus e rinviato il processo alla Corte Federale d’Appello cosicché i bianconeri salgono intanto al terzo posto in classifica. Questo “grazie” alla seguente dichiarazione del procuratore Taucer, l’uomo che avrebbe dovuto rappresentare l’accusa: ”Temo che ci sia una infondatezza rispetto ai punti di penalizzazione comminati alla squadra”. Boom! Corriere dello Sport (articolo a firma di Giorgio Marota) ricostruisce così l’accaduto: “Allegri ha trovato il nuovo  centravanti e si chiama Ugo Taucer procuratore generale dello sport”.

Il Collegio ha altresì sospeso la pena per il dirigente Nedved e degli amministratori minori di cui dovranno essere riviste le posizioni. Confermate invece le inibizioni dell’ex presidente Andrea Agnelli e degli alti ex dirigenti della Juventus: Arrivabene, Paratici, Cherubini. Mirabile anche il commento di Giorgio Marota:”Questa sentenza somiglia a un gol segnato con il dubbio di essere in fuorigioco. La moviola in questo caso si chiama Corte federale d’Appello. I tempi: Entro fine maggio si dovrà pronunciare la Corte federale d’Appello. La pena eventuale, secondo il codice sportivo della F.I.G.C. dovrà essere afflittiva, cioè che faccia perdere posizioni in classifica alla Juve escludendola da ogni traguardo sportivo. In caso contrario, la penalizzazione dovrà essere scontata nella stagione successiva. Fra i probabili scenari la pena potrebbe essere ridotta a nove punti come da richiesta del procuratore federale Giuseppe Chine’. Viceversa, la pena potrebbe addirittura essere tramutata con la barzelletta di una semplice multa alla Juve. Fin qui la giustizia sportiva, ma comunque quella ordinaria farà il suo corso, poiché non si possono cancellare le 14mila pagine dell’inchiesta Prisma della Procura torinese.

di Salvatore Cuozzo e Francesco Grumetto

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