L’arte di Pier Paolo Spinazzè a servizio della città di Napoli. L’azione anti-odio dello streetartist CIBO con Caffè Borbone e il Comune di Napoli. “Raccontare in maniera colorata, leggera e attraente il mondo del caffè espresso napoletano, ricco di tradizione e cultura é l’obiettivo che Caffè Borbone vuole raggiungere attraverso la capacità creativa e la sensibilità dello streetartist anti-odio, Pier Paolo Spinazzè, in arte CIBO.
A partire da ottobre l’artista racconterà i valori del caffè e delle altre eccellenze gastronomiche napoletane attraverso la street art, nella sua originale e lodevole modalità. Pier Paolo Spinazzè, l’artista, sempre armato di bomboletta spray, che si aggira per le strade d’Italia coprendo i simboli d’odio che compaiono sui muri sostituendoli con disegni pregni di colore, leggerezza e ironia, grazie ad un’operazione di solidarietà finanziata da Caffè Borbone e supportata dal comune di Napoli, colorerà la città partenopea. Questa non è l’unica novità che riguarda l’eclettico artista, infatti, tra pochi giorni, Pier Paolo Spinazzè racconterà i valori del caffè con un’opera unica, questa volta un po’ insolita. Non sarà una parete a fare da cornice ai colorati murales dello streetartist CIBO ma la carrozzeria dello storico tram 1 di Napoli e che oggi vede una nuova luce grazie al ripristino dell’antica tratta tranviaria.
L’iniziativa, che vede la collaborazione dell’Assessorato alla Creatività Urbana del Comune di Napoli, prevede la realizzazione di opere anti-odio dello Street Artist CIBO su varie superfici cittadine.L’artista, inoltre, si confronterà con il Tavolo della Creatività Urbana del Comune di Napoli e l’Assessore al ramo Luigi Felaco, al fine di portare avanti questa encomiabile attività di sensibilizzazione contro ogni forma di violenza.
Da oltre dieci anni Pier Paolo Spinazzè lavora e disegna sotto la tag di CIBO, la sua firma più nota, sinonimo ormai dell’eccellenza artistica italiana e di un impegno sociale che, attraverso l’arte, ha come obiettivo restituire qualcosa alla comunità trasformando i messaggi d’odio, che spesso purtroppo deturpano i muri delle nostre bellissime città, in appetitose opere d’arte. Cancellare messaggi d’odio ha sempre fatto parte del percorso artistico di Pier Paolo, ma è solo nel 2008 che l’artista comprende la potenza comunicativa del non cancellare semplicemente l’odio ma trasformarlo in messaggi positivi e di speranza, attraverso un’arte ricca di simbolismi.
Perché hai scelto il “cibo” come antidoto all’odio?“Perché in fondo il cibo siamo noi, la nostra tradizione e la nostra storia.” risponde lo streetartist “Per noi italiani il cibo è qualcosa di sacro. A cena guardiamo programmi di cucina e allo stesso tempo parliamo di cosa mangeremo il giorno dopo. Il cibo, in particolare il caffè, rappresenta anche il principale momento di unione e di condivisione e si presta benissimo a simbolismi e metafore. Per esempio, la cucina come la conosciamo oggi non esisterebbe se non fosse per i flussi migratori che si sono susseguiti nelle ere e molti degli ingredienti che consideriamo sinonimo d’italianità in realtà italiani non sono neanche un po’. Pensiamo a una caprese: pomodoro, mozzarella, basilico e un filo d’olio. Non solo ha i colori della bandiera italiana ma è diventata il simbolo dell’italianità in tutto il mondo, al pari della pizza. Bene, il pomodoro è originario della Colombia, il basilico dell’India, la mozzarella dell’Italia e l’olio della Siria.”