De Luca, Terra dei Fuochi, dalle parole ai non fatti

RRegione-Campania-650x400De Luca parla di Terra dei Fuochi e non fa funzionare l’Arpac (agenzia regionale di protezione ambientale) totalmente assente nonostante sia l’attività fondamentale di prevenzione e dei controlli sullo smaltimento di rifiuti speciali e il cui lavoro dovrebbe essere centrale e fondamentale e rappresentare la punta avanzata del contrasto al fenomeno della Terra dei Fuochi

il PAA (Programma Annuale Attività 2017) presenta le stesse gravi lacune, incongruenze e incomprensibilità dei programmi precedenti nonostate  dovrebbe rappresentare il principale strumento della Regione Campania e degli Enti locali per la tutela dell’ambiente e del territorio campano. Urge controllo serrato su tutto il territorio regionale.

movimento-5-stelle-campaniaAmbiente, M5S: “Il presidente De Luca per l’ennesima volta parla di droni, di task force, centri interforze e poi snocciola dati contradditori e ritenuti da istituti, scienziati e ricercatori non allineati poco scientifici e coerenti. Tentativi, insomma, di liquidare la Terra dei Fuochi senza però dare spiegazioni di chi invece dovrebbe monitorare e controllare il territorio: l’Arpac”.

L’accusa è di Maria Muscarà, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle che per l’ennesima volta mette nel mirino l’Arpac, l’agenzia regionale di protezione ambientale. “Abbiamo trasmesso una nota dove facciamo rilevare come il tardivo Programma Annuale Attività 2017 (PAA) – sottolinea Muscarà – presenti le stesse gravi lacune, incongruenze e incomprensibilità dei programmi precedenti”.

“Il PAA dovrebbe rappresentare il principale strumento della Regione Campania e degli Enti locali – evidenzia – per la tutela dell’ambiente e del territorio campano”. “Si tratta del programma operativo dove si decidono le attività   di controllo, prevenzione e interventi sul territorio della Campania concreti – continua –  già il fatto che l’approvazione del PAA avviene nelle segrete stanze degli uffici regionali ambientali, la dice lunga dell’autoreferenziale del documento”.

MUSCARA' 22 - Copia

Maria Muscarà

“Proprio sulla Terra dei Fuochi il lavoro dell’Arpac dovrebbe essere centrale e fondamentale – fa notare la consigliera regionale – invece nel Programma Annuale Attività 2017 si fa riferimento a generici monitoraggi del territorio”. “Proprio sulla Terra dei Fuochi che il presidente De Luca è impegnato a contronarrare e declinare in modo bucolico – aggiunge – dell’Arpac è totalmente assente l’attività fondamentale di prevenzione e dei controlli sullo smaltimento di rifiuti speciali”.

“Ci aspetteremmo di più da un’agenzia come l’Arpac dai costi elevatissimi per le casse della Regione Campania e quindi dei campani – fa notare – in termini di attività di controllo, prevenzione e interventi volti alla vera protezione ambientale”.

L’Arpac dovrebbe rappresentare la punta avanzata del contrasto al fenomeno della Terra dei Fuochi – rileva Muscarà – invece non solo manca una programmazione reale ma è assente una valutazione sul raggiungimento o meno degli obiettivi stabiliti né sulle criticità riscontrate nel corso dell’anno precedente”.

“Le contraddizioni sono tante: una per tutte giusto per citare quella più evidente – aggiunge – riguarda il laboratorio per le analisi dell’amianto di Salerno a fronte di 313 campioni di amianto analizzati si legge che il totale dei campioni prelevati ammonta a 89”.

“Le parole di De Luca sulla Terra dei Fuochi non sono credibili – denuncia – fino a quando l’Agenzia regionale di protezione ambientale resta in queste assurde condizioni e non messa nelle condizioni di operare”. “Nella nostra nota chiediamo alla Regione Campania – conclude Muscarà – di predisporre linee di indirizzo nei confronti dell’Arpac finalizzati ad ottenere un livello di attività di monitoraggio e controllo del territorio uniforme su tutto il territorio regionale”. Napoli, 31 maggio 2017

 

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