“Il Sindaco in fuga o della buona politica”: metafora di mala politica, raccontata da Ermanno Corsi con ironia e amarezza
C’è un “politico santo” in fuga nel nuovo libro del noto giornalista Ermanno Corsi, presentato con successo alla libreria “Vitanova” in Viale Gramsci a Napoli
“Il Sindaco in fuga o della buona politica”, edito dalla “Compagnia dei Trovatori” con prefazione di Piero Antonio Toma, in qualcuno ha richiamato alla mente il film “Gli onorevoli” con Totò nell’incorruttibile “Antonio La Trippa”. Nel libro di Corsi, l’onesto che fugge indignato al cospetto di disonorevoli proposte politiche, è però Fulvio De Angelis un intellettuale di prestigio di cultura giuridica e umanistica, il quale nella fuga non denuncia un fatto estemporaneo ma un’intera metropoli fuori controllo con proteste di dimostranti esasperati che invadono il Palazzo del potere per mettere il sindaco e gli assessori facce al muro per non vederli più.
Corsi, racconta il misfatto imperniato sulla metafora, infatti, dice: “Ogni riferimento è impuramente casuale”. Tanto è vero che per “illuminare” il suo onesto De Angelis, non adopera l’attualità ma gli fa vedere l’integerrimo Catone che nel viaggio da Cartagine a Roma, si ferma alcuni giorni in città per incontrare industriali, in particolare costruttori edili. I suoi giudizi, dice, sono schioccanti. In tale scenario Il Potente segretario di un tale Partito Unico sceglie l’onesto De Angelis come proprio candidato sindaco, ma appena si diffonde la voce il malcapitato è assediato da indecenti proposte politiche, a questo punto da leggere per non privare al lettore il piacere di conoscere gli sviluppi di un’ennesima storia che costringe una persona onesta e perbene alla fuga da una mala politica raccontata da Ermanno Corsi con ironia e amarezza.
In un’affollata conferenza l’autore Ermanno Corsi, salutato i presenti e i relatori intervenuti quali l’avvocato generale dello Stato Raffaele Cavanzi, il caporedattore de “Il Mattino” Vittorio Del Tufo, il direttore di Rai Vaticano Massimo Milone, l’autore della prefazione Piero Antonio Toma, ha detto: C’è un grande bisogno di parlare di politica per separare il buono dal cattivo. Presi singolarmente siamo tutte persone perbene. E’ insieme che non sappiamo stare. A Napoli di tutto il peggio del mondo non manca nulla. Al riguardo Corsi ha citato il libro “Ferito a morte” di Raffaele La Capria e Antonio Gramsci: “L’indifferenza dei cittadini è il vero peso morto della storia”.
Napoli con i suoi problemi emerge negli interventi dei relatori che hanno espresso pareri diversi, ma tutti unanimemente concordi nel ritenere il lavoro di Corsi una favola metafora in un’ambientazione apocalittica o terrificante su ciò che accade di negativo nella politica partenopea.
Il presidente Guido Bossa “Giornalisti sempre” si è complimentato con l’autore e con l’auspicio che i candidati a sindaco delle prossime elezioni siano in grado di governare nel modo migliore Napoli e rilevato che un’ex, importante capitale europea meriti migliori destini.
L’avvocato Raffaele Cavanzi definisce il libro di Corsi una favola visionaria, verosimile e reale di una Napoli fuori controllo che ha letto con molto piacere e aggiunto che amministrarla è veramente molto difficile, non per giustificare alcuno, ma per la complessità dei problemi fra cui l’incapacità dei partiti di preparare una nuova classe politica. “Fare il sindaco non è difficile – continua Cavanzi – sempreché sia contornato da collaboratori capaci. Auspico che dopo il risultato delle elezioni non resti tutto invariato”.
Sono lieto che il laico Ermanno abbia riportato Papa Francesco: “La politica più importante è quella locale e la corruzione spuzza”. La politica è difatti interesse comune. Bisogna uscire dagli interessi personali. Sulle grandi questioni, se la politica locale non risolve, è normale che intervenga quella nazionale. Tutti devono cercare l’interesse comune perché così si fanno quelli di tutti, pertanto la “buona politica nel libro di Ermanno, non è nella favola ma nella fuga”. Nel libro Fulvio De Angelis è un santo. Cavanzi finisce ricordando il sindaco Nicola Amore ritenuto, il migliore di sempre.
Il direttore Massimo Milone dal canto suo ha detto: “Ermanno ed io conosciamo un po’ di storia di Napoli, di un’intera classe politica. I giovani sono l’unica speranza. Non vedo, niente, nessuno per uscire da questo tunnel, e il libro di Ermanno deve far meditare. In questi giorni si è ricominciato a parlare di una Questione Meridionale sopita da anni. Bisogna insegnare l’etica del bene comune, recuperare la cultura. Abbiamo cinque università in calo. C’è assenza di pensiero. Poche idee in campo. Bisogna guardare dove c’è il futuro: progetto Ecole. In chiusura calorosi applausi e vivi complimenti ad Ermanno Corsi.
Salvatore Cuozzo