Il 25 e 26 Febbraio al Teatro Porta Portese di Roma, tre spettacoli in uno: tra Hugo, Wilde e un corto teatrale, insieme per una serata dedicata al teatro e al sociale con la presenza di Amnesty International
La serata è presentata nell’ambito della rassegna “Sale in Scena”
Dalle 21 si inizia con “Condannato a morte. The Punk Version” di Davide Sacco, da Victor Hugo, con Orazio Cerino, musiche dal vivo di Martina Angelucci, scene di Luigi Sacco, uno spettacolo prodotto da Avamposto Teatro patrocinato da Amnesty International – Italia che parteciperà alla serata con un intervento.
Alle 22 segue il reading, presentato dall’Associazione Culturale Ingranaggi, a cura di Davide Sacco liberamente tratto da “La ballata del carcere di Reading Gaol” di Oscar Wilde, con Luisa Banfi, Margherita D’Andrea, Indri Qyteza Shiroka.
Chiude la serata il corto teatrale presentato dall’Associazione Culturale Ingranaggi “Lettere dalla terra dei pazzi” di Ilaria Ceci, regia di Davide Sacco, con Giulio Cancelli, Alessio Rizzitiello, Ilaria Ceci.
Musiche dal vivo composte da Paolo Marzo ed eseguite da Antonio Sabelli. Scena: Nino Vergari e Claudio Kulya.
Teatro Porta Portese Via Portuense, 102 Mercoledì 25 e giovedì 26 ore 21 Info e prenotazioni: 3403700803/ 3394290222 info.saleinscena@gmail.com
Sinossi “Condannato a morte. The Punk Version”
Parigi, carcere di Bicêtre. Un uomo senza nome, un condannato a morte come tanti e i suoi ultimi giorni di vita scorrono davanti agli occhi del pubblico. Da “Ultimo giorno di un condannato a morte” di Victor Hugo, il testo di Davide Sacco restituisce la modernità di una grande opera, datata 1829, decontestualizzandola nella struttura, senza mai tradire l’originale per l’intrinseca attualità che la caratterizza.
“Condannato a morte. The punk version” di Davide Sacco – Da “Ultimo giorno di un condannato a morte” di Victor Hugo Regia: Davide Sacco. Interprete: Orazio Cerino – Musiche eseguite dal vivo da Martina Angelucci – Scenografia: Luigi Sacco Costumi: Clelia Bove – Luci: Francesco Barbera
Note di regia “Condannato a morte. The Punk Version”
Affrontare un testo è sempre un’impresa molto complessa, ancor di più se rientra in quella biblioteca immaginaria rappresentata dai classici senza tempo. Con “Ultimo giorno di un condannato a morte” abbiamo deciso di fare un passo ancora più pericoloso: affrontare un mondo, affrontare Victor Hugo. Abbiamo altresì deciso di comprenderlo, profondamente, nella sua grandezza e nei suoi limiti e ci siamo lasciati stupire da questo cattivo ragazzo che animava le folle, che causava risse con la sua poetica, che veniva bandito, esiliato… Questo, come lo definiva Cocteau “Victor Hugo pazzo che credeva di essere Victor Hugo”. Ed è proprio una pazzia che tentiamo di portare in scena, far accettare l’animo punk che è insito nel linguaggio di Hugo, ma che, troppe volte e in maniera sbagliata, è stato confuso con pedanteria e vecchiaia. Abbiamo deciso di lavorare con Hugo sul testo, trasformandolo in un’unica partitura ritmica, un pentagramma sentimentale. Abbiamo scritto con lui, su di lui, per andare, infine, contro di lui.
Un dovere, quello di combattere le assurdità del mondo con la bellezza di giovani come noi che, nei secoli, hanno tentato di combattere le brutture del proprio tempo con la poesia. Non è uno spettacolo teatrale quello che portiamo in scena o, almeno, non è solo questo, ma molto di più: è un esperimento culturale, un movimento poetico che parte dallo spettatore per comprendere e cercare se stesso, perché è proprio nel pubblico che risiede il mistero dell’arte, non in chi la crea, ma in chi la riceve. La penna è divenuta dunque l’unica arma lecita contro le barbarie autorizzate rappresentate dal tema focale di questo testo (pre- battaglia dell’Ernani): la pena di morte. Questa piaga dell’omicidio di Stato che l’uomo, ancora oggi, non è riuscito a debellare, l’assassinio della ragione e della libertà, perpetrate ogni qual volta uno Stato ammazza, a sangue freddo e senza giustificazione alcuna, un cittadino, spesso proprio in nome della libertà. È con questi presupposti che finalmente portiamo in scena Hugo come lo avrebbe messo in scena lui stesso…in versione Punk, conoscendo tutto quello che è stato prima e andandovi contro. (Davide Sacco)
Lo spettacolo è andato in scena, il 2 maggio scorso, in anteprima sotto forma di studio al Festival di Torre del Greco (NA) Le stanze dell’Arte e, in PRIMA NAZIONALE, il 3 Settembre al Festival FontanonEstate (Roma).
“Condannato a morte. The Punk Version” è patrocinato da Amnesty International e dal Giffoni Film Festival.
Approfondimento sul corto “Lettere dalla terra dei pazzi”
“Lettere dalla terra dei pazzi” è una ricerca di equilibrio, un fotogramma poetico che si snoda sul sottile confine tra “follia” e “normalità”, un gioco di specchi in cui ogni certezza viene messa in discussione. Non c’è colpa e non c’è salvezza nella “terra dei pazzi”, solo la capacità – infantile o profetica – di stupirsi delle piccole cose, di trasformarle in emozioni, di farle diventare importanti. I protagonisti, da diversi punti di vista, cercano solo di mostrare la loro umanità, di gridare il loro inno alla vita. (Ilaria Ceci).