Giglio: cantautore itinerante, viaggiatore nei sentimenti debutta al Teatro Bellini con il singolo “Figli’ ‘e Dio” da giovedì 17 dicembre fino a Capodanno
Giglio è l’alias creativo – quasi omonimo – di Raffaele Giglio, talentuoso e tumultuoso artista napoletano che debutta da solista con il singolo “Figli’ ‘e Dio”. Una canzone-affresco ispirata dai suoi incontri nei Quartieri Spagnoli, dai quali sgorga un personaggio che l’antologia della città del golfo mediterraneo da sempre difende, accoglie e mai maltratta: il femminiello.
La storia ritmica di questa speciale persona senza nome e dalla profonda identità aprirà di fatto la nuova edizione di “Dignità autonome di prostituzione”, avventuroso format ideato e diretto dal regista Luciano Melchionna – con Betta Cianchini – che ritorna a Napoli al teatro Bellini da giovedì 17 dicembre fino a Capodanno. E, di sera in sera, Giglio – in duo con Gomez al contrabbasso – sarà pure affiancato da alcuni complici musicisti: Roberto Colella e Vincenzo Capasso (La Maschera), Dolores Melodia, Fabiana Martone, Claudio Gnut, Ars Nova.
Giglio eseguirà – a inizio spettacolo, a mo’ di ouverture – proprio la canzone “Figli’ ‘e Dio”, <sorta di beguine napoletana perfetta come colonna sonora di un ambiente profumato di vaniglia, ragù e rose>, racconta il musicista, già leader della band Gentlemen’s Agreement. <Il tema mi è molto caro – aggiunge Giglio– poiché un po’ grazie al romanzo “La pelle” di Curzio Malaparte un po’ grazie alla mia vita vissuta nei Quartieri Spagnoli sono riuscito a vedere una certa tolleranza e benevolenza nei confronti dei femminielli. Tra quei vicoli in salita e in discesa. E questo è davvero un modo di vivere tipicamente napoletano: sempre in anticipo sui tempi, nello stare dentro le contraddizioni quotidiane. Personalmente, ho scelto di raccontare la vita del femminiello in seguito alle tante conversazioni con la Tarantina, con la quale ho una relazione intensa. Non da cliente ma da estimatore della sua esistenza>.
Per le nuove “Dignità autonome di prostituzione”, però, Giglio sarà protagonista pure di due frammenti extra – per entrambe le prestazioni, vere e proprie “pillole di piacere”, verrà naturalmente ricompensato dai focosi clienti/spettatori con alcuni dollarini – che completano la sua performance solista. Si tratta di un paio di monologhi da lui scritti e recitati in una stanzetta che alludono a due canzoni che saranno incluse nel suo imminente album solista, “Giglio”: s’intitolano “Bammeniello” e “Fronna s’è perduta”.
Inoltre, nel finale di “Dignità”, ancora Giglio suonerà tre canzoni: “Amarcord” (Nino Rota), fischiando e alla chitarra; “Per un pugno di dollari” (Ennio Morricone), fischiando e alla chitarra; “Cu ti lu dissi” (Rosa Balistreri).
biografia
Giglio è nato a Napoli in una famiglia di musicisti.
Sua madre è una cantante, ed ha sfiorato i cori del primo album di Pino Daniele, “Terra mia”. Suo padre è un polistrumentista (basso, chitarra e pianoforte).
La musica ha sempre fatto parte della vita del giovane cantautore napoletano.
<Vabbuò Pino Daniele e la sua crew stavano sempre a casa mia>, rivela Giglio.
Quando aveva appena 10 anni, Giglio aveva già conosciuto e approfondito tanta della musica di Caetano Veloso, così come quella dei Beatles. E, via via, quella dei Pink Floyd, di Lucio Dalla e Lucio Battisti.
Già leader della band Gentlemen’s Agreement, con cui ha pubblicato 4 album:
“Let Me Be A Child” (Materia Principale Records)
“Carcarà” (Materia Principale Records)
“Da…da…da quando ci sei tu”, EP (Suoni Visioni Records)
“Apocalypse Town” (Subcava Sonora, Sfera Cubica)
Costantemente in tour – con esibizioni frequenti in Francia, Olanda, Belgio – ha suonato in centinaia di festival, di nicchia e non. Aprendo persino un live di Prince a Budapest. Fino alla ri-scoperta di Roberto Murolo e delle strofe scritte da Libero Bovio. E alla lettura del romanzo “Malacqua” di Nicola Pugliese.