ROMA. TEATRO ALTROVE: MISERIA E NOBILTA’, ADATTAMENTO DI ALDO DE MARTINO

Testata indipendente registrata al Tribunale di Napoli n.14 del 10/02/2014

Testata indipendente registrata al Tribunale di Napoli 10/02/2014

ROMA. TEATRO ALTROVE: MISERIA E NOBILTA’, ADATTAMENTO DI ALDO DE MARTINO

Miseria e Nobiltà: la commedia della finzione dell’adattamento di Aldo De Martino. Lo spettacolo sarà in scena dal 3 al 6 ottobre 2024 presso l’Altrove Teatro Studio, Via Giorgio Scalìa 53 Roma (zona Cipro) Giovedì e venerdì alle ore 20.00 sabato alle 16.00 e alle ore 20.00, domenica alle 17.00. telefono 3518700413. Email: ipensieridellaltrove@gmail.com)

Miseria e Nobiltà: la commedia della finzione.

Questo è il “sotto-senso” dell’adattamento di Aldo De Martino. Una commedia in cui tutto è abbozzato. Tutto tranne il copione e l’arte attoriale che sopperiscono, volutamente, agli elementi teatrali mancanti o solo accennati.

Tutto è finto: la nobiltà, gli intenti dei personaggi, gli oggetti… E allora perché nasconderlo? Ecco, allora, l’idea che tutto sia evidente! Un continuo alternarsi, in scena, di maschere dipinte, di trucchi da sciogliere o di spaghetti, fiori e svariati oggetti realmente finti!

L’intento, infatti, è quello di valorizzare l’arte della finzione, mostrandola senza inibizioni affinché tutto quello che il teatro nasconde venga svelato e visto. Persino i commenti, a fine atto, degli attori e la loro preparazione allo spettacolo. È mostrato l’essenziale, occorrente a una finzione ad arte. Gli attori recitano dietro maschere, preda del tempo, che pian piano svaniscono. Gli abiti sono schizzi essenziali, costumi scomposti e mischiati al corpo dell’attore, protagonista della scena.

Brindisi di inizio prove

Il copione – di una delle più celebri commedie – è recitato con canoni e dogmi classici teatrali (prova ne sono, ad esempio, la locandina, riportante le desuete informazioni del personaggio e il suo interprete, e i saluti alla fine di ogni atto), ma anche traslato nella realtà odierna del teatro, nobile arte sempre al limite della misera esistenza. L’unica cosa vera è che non si può fingere. Come le “facce truccate” dei disperati che pur se “vestiti” di abiti eleganti, restano con la propria misera maschera che “smaschera” la loro povera essenza! Solo la miseria è vera e non si può nascondere, nemmeno nel gioco della finzione!

Aldo e Andrea

 

 

 

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