“Tangenziale Napoli Est” eterna incompiuta

Testata registrata al Tribunale di Napoli 10/02/2014

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“Tangenziale Napoli Est” eterna incompiuta

Al Municipio di Napoli ventotto anni (1986-2024) e nove sindaci non bastano per completare la “Tangenziale Napoli Est”. Provvederà almeno il nuovo primo cittadino di Napoli Gaetano Manfredi (in carica dal 18 ottobre 2021) a porre fine a tale vergognosa noncuranza amministrativa?

Oggi,  la “Tangenziale Napoli Est”, (competenza unica del Municipio di Napoli) è ancora incompleta con aree di sosta pericolosamente sbarrate, vari svincoli chiusi e priva di senaletica.

Una Tangenziale fantasma, sconosciuta ai napoletani, confusa con l’asse mediano (SP500) al quale si aggancia dopo circa venti chilometri. Questa volta ci rivolgiamo al sindaco Manfredi confidando che provveda almeno lui a completare e rendere nota l’importante arteria, realizzata ventotto anni fa dall’impresa la Meridionale di Napoli e mai completata.

Breve cronistoria. Nel lontano 1986, il funzionario delegato CIPE, assegnava all’impresa la Meridionale di Napoli, l’appalto per la realizzazione di detta arteria (sempre competenza unica del Municipio di Napoli) tutta in sopraelevata. Strada importantissima, per snellire il traffico automobilistico, proveniente dalla zona ospedaliera, del Corso Secondigliano e aeroportuale che sorvolato Piazza di Vittorio, procede per oltre venti chilometri, incompleta con vari svincoli e aree di sosta pericolosamente chiusi, fino ad agganciarsi all’Asse Mediano e da lì verso Giugliano, Lago Patria (NATO), il casertano, il salernitano, Gaeta e Roma

Luglio 2006 (dopo venti anni dall’inizio lavori, interrotti per tre lustri, a causa di un cieco progetto che aveva ignorato un edificio in (Piazza Di Vittorio) frapposto fra due tronconi della soprelevata) la sindaca Rosa Russo Iervolino, nonostante la strada fosse ancora incompleta, la inaugurava e battezzava, (tra proclami, fanfare, taglio di nastro, brindisi e tartine)Tangenziale Napoli Est”.

Oggi 2024, l’arteria è dunque ancora incompleta, sempre con svincoli, aree di sosta chiuse, priva, della dovuta manutenzione e disseminata di rifiuti d’ogni genere e di erbacce invasive: altro che rinascita di Napoli sbandierata dalla Iervolino e non solo. Altro che sviluppo.

Ecco ora i nove sindaci inetti al riguardo che hanno “guidato” la città dal 1986: Carlo D’Amato, Pietro Lezzi, Nello Polese, Francesco Tagliamonte, Aldo Marino, Antonio Bassolino, Riccardo Marone, Francesco Palmieri, Rosa Russo Iervolino, Luigi de Magistris. Tutti assenti ingiustificati. Ultimo sindaco eletto il 18 ottobre 2021, Gaetano Manfredi: provvederà almeno lui? Vedremo.

Sul virulento campo abusivo rom, che impedisce l’apertura dello svincolo di Scampia, va detto a chi per motivi “misteriosi”, rema contro una soluzione, che solidarietà, accoglienza e compassione cristiana, o sentimenti umanitari verso il popolo rom, significa non farli vivere in pestiferi baraccamenti abusivi fra ratti, escrementi, lordure e mondezzai. Solidarietà, accoglienza e compassione, significa non consentire ai Rom anarchica occupazione di strade e strutture pubbliche a danno dell’intera comunità.

Solidarietà, accoglienza e compassione, significa, dunque, che le genti rom, ricevuto un campo attrezzato, devono conservarlo pulito e integro, non reso fatiscente e virulento, come accade a un siffatto campo in Via Circumvallazione Esterna a Casandrino (Napoli) (poco più avanti la fabbrica Kimbo) con montagne di spazzatura e materiali di scarto d’ogni genere scaricati sulla strada dagli stessi rom. “E’ uno spettacolo incivile, vergognoso!” – esclama Francesco, imprenditore di una ditta adiacente al campo –Accolgo clienti da tutta Italia e oltre e mi vergogno quando sono costretto a passare di là con loro”.

Pertanto, qualora il sindaco di Napoli Manfredi dovesse “regalare” ai Rom di Scampia, un campo attrezzato altrove, essi avranno il sacrosantissimo dovere, di conservarlo integro-igienico per la salute di se stessi, dei loro bimbi, dei napoletani, attraverso controlli costanti, severi dei Vigili Urbani, e dell’Ufficio igiene, come avviene in ogni città amministrata all’insegna del decoro, della dignità e della civiltà.

Quest’articolo, resterà in evidenza fin quando un sindaco civilizzerà il tutto, nella speranza che sia Manfredi.

Salvatore Cuozzo

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