La bestia nera Viola piega un Napoli imbarazzante, ma nulla è perso, sempre che in campo ci sia un Mertens imprescindibile anima e cuore azzurro.
Lo stadio Maradona ancora tabù per il Napoli? Una bella e cinica Fiorentina, infatti, supera gli azzurri per 3 a 2 e allunga le mani sull’Europa. Ma nulla è perduto per il Napoli in chiave primato: infatti, il pari del Milan sul campo del Toro rimette in gioco i partenopei. Un fazzoletto di punti racchiude Milan, Napoli e Inter e tutto è ancora possibile. Negli spogliatoi all’amarezza di Spalletti risponde l’appello a muso duro di Koulibaly “Chi non ci crede è meglio che non venga più ad allenarsi!”
Ma veniamo alla gara. I cinquantamila del “Maradona” prima dell’inizio applaudono Osimhen, premiato da Giuntoli come “Giocatore del mese”.
Poi inizia la partita e al 7° il centravanti nigeriano si esibisce in un bel colpo di testa di poco fuori. Al 9° Insigne servito da Koulibaly, esegue un classico pallonetto che va a finire sopra la traversa. Al 14° gol annullato ad Osimhen per fuorigioco. Al 21° un evidente fallo di Igor su Osimhen viene ignorato da Mariani.
Buono l’inizio ma ben presto gli ospiti si rivelano una brutta gatta da pelare per gli azzurri: infatti, il centrocampo del Napoli è sistematicamente superato da quello viola. Manca il filtro in una mediana composta di uomini non in giornata: Fabian sembra l’ombra di se stesso, Zielinski è abulico, mentre Lobotka, pur sufficiente in fase di impostazione è troppo leggero in quella d’interdizione, si sente la mancanza di Anguissa. Duncan e Saponara spadroneggiano sulla corsia di destra del Napoli.
E cosi al 28° la Fiorentina passa in vantaggio: Braghi da sinistra (dove sei Mario Rui?) crossa al centro, Cabra spinge Koulibaly che perde un tempo di gioco, la palla carambola su Duncan e poi ritorna su Cabral, tiro di potenza in rete.
Al 33° discesa di Mario Rui sull’out sinistro con tiro finale mal riuscito che termina alto soprala porta di Terracciano.
La prima frazione di gioco si conclude senza grossi scossoni.
Nella ripresa Spalletti lascia negli spogliatoi uno spento Politano e mette in campo Lozano. Si nota maggiore vivacità in fase offensiva, ma non basta.
Al 46° punizione di Insigne alta sopra la traversa. Al 48° lancio di Zanoli (buona volontà in fase offensiva ma non impeccabile in copertura) per Osimhen e tiro a lato.
Entra Mertens (rileva Fabian Ruiz) fresco papà, osannato dal pubblico, che davanti a moglie e figlioletto presenti in tribuna, realizza al 57° la rete del pareggio: lampo di Insigne che lancia Osimhen sulla corsia di sinistra cross per il belga-partenopeo e gran tiro di destro in rete.
Tardiva la mossa Mertens? Sta di fatto che la manovra diventa più fluida e incisiva.
Al 65° le contromosse di Italiano: entrano maleh (Duncan) e Ikonè (Saponara). E sarà proprio il nuovo entrato a portare in vantaggio la Fiorentina.
Nico Gonzalez sbilancia Mario Rui (proteste degli azzurri) e crossa da destra per Ikonè discesa e diagonale imparabile per Ospina.
Al 68° si registra una bella azione con gol di Lozano che viene annullato per fuorigioco del messicano.
Al 70° entrano Demme (Lobotka) ed Elmas (Insigne).
Ma al 71° la viola cala il tris: discesa di Cabral con tiro il destro ad effetto sul secondo palo e rete che affonda le speranze degli azzurri.
La reazione dei partenopei: al 74° tiro di Insigne a lato.
Al 76° Mertens spedisce di testa alto sopra la traversa.
All’83° lancio di Mario Rui per Osimhen stop e tiro a volo del centravanti che realizza la rete del 3 a 2 che infiamma il Maradona.
All’86°entrano Kokorin (Cabral), Callejon (Nico Gonzalez) che viene salutato dagli applausi del pubblico napoletano e Martinez Quarta (Igor).
Spalletti mette in campo Ghoulam (Mario Rui). Mariani decreta 5 minuti di recupero.
Ma la viola si chiude a riccio e il Napoli non riesce a raggiungere il pareggio.
Al 92° Maleh crossa per Callejon, classico taglio dello spagnolo con tiro di sinistro a lato.
Forse Osimhen andrebbe affiancato da un’altra punta. In effetti, il 4-2-3-1 sembra non funzionare più, gli avversari hanno trovato le mosse giuste.
Un centrocampo più pesante in fase di interdizione è da preferire: tocca a Spalletti individuare elementi e schemi per sfatare il tabù casalingo.
Controprova lunedì in Albis alle 19 con la Roma: gli azzurri devono tentare il tutto per tutto.
Nota negativa i tifosi ospiti che hanno intonato i soliti cori beceri e demenziali: a quando punti di penalizzazioni e squalifiche per queste inaccettabili dimostrazioni di discriminazione territoriale?
La folla partenopea ha risposto, invece, bene all’appello e merita il massimo impegno da parte degli azzurri: staremo a vedere.
Francesco Grumetto