PACE IN UCRAINA: CORTEO AL VOMERO, FIACCOLE E GRANDE ADESIONE

Di Francesco Grumetto e Valentina Ossorio

Centinaia di persone, hanno manifestato per la pace in Ucraina con fiaccole, striscioni, bandiere al vento e preghiere per le strade del Vomero

NAPOLI. L’evento è stato organizzato dal V Decanato presieduto da Don Massimo Ghezzi con l’ausilio della Comunità di Sant’Egidio con il gruppo giovanile Shekinà guidato da Francesco Trambarulo, l’adesione della Quinta Municipalità, della Comunità Ucraina e numerose associazioni operanti sul territorio.

Bambini, mamme, anziani, ma anche tanti giovani hanno voluto far sentire la loro vicinanza a un popolo martoriato dagli orrori della guerra, definita cinicamente da Putin “una mera operazione militare” che invece sta mietendo vittime tra i civili e danni ingenti alle città ucraine.

I partecipanti si sono incontrati alle diciotto alla Chiesa di San Gennaro al Vomero, dove è stata recitata una preghiera per la pace che prendeva spunto dal Salmo 46 della Bibbia, dal pulpito, dopo un’accorata ode in lingua ucraina letta da una ragazza, si è posto l’accento sull’assurdità di un conflitto fratricida tra due popoli legati dalla comune fede cristiano – ortodossa nata dalle rive del fiume Ebron a Kiev, sacro a russi e ucraini.

Al termine, si è composto un corteo che da piazza Vanvitelli ha attraversato le strade del Vomero tra le vie Scarlatti, Luca Giordano sino a piazza degli Artisti.

All’altezza dei magazzini Coin è stato srotolato un enorme striscione-bandiera con i colori dell’arcobaleno di circa quaranta metri, in contemporanea sono state accese le fiaccole mentre in lontananza da San Martino provenivano le luci di Castel Sant’Elmo illuminato con i colori della bandiera dell’Ucraina, per iniziativa del Mibac e della direzione dei musei della Campania

Per l’amministrazione comunale, presenti il vicesindaco Mia Filippone che, ai giornalisti presenti, ha annunciato l’impegno all’accoglienza dei bambini, provenienti dalle zone interessate al conflitto, nelle scuole napoletane e ha rilevato la collaborazione tra Consolato dell’Ucraina e Comune di Napoli.

L’assessore alle politiche sociali Luca Trapanese precisa, inoltre: ”E’ iniziata una corsa all’accoglienza grazie alla rete spontanea composta di privati ed enti. Sono già 800 i cittadini napoletani che hanno messo a disposizione la propria casa per i profughi ucraini, ma ci sono anche associazioni, enti pubblici e comunità in coordinamento con la Prefettura”.

Tina Rubino del gruppo “La Melagrana” di Napoli sottolinea-“Il Coordinamento Emergenza del Movimento dei Focolari ha avviato in collaborazione con la Caritas una raccolta di fondi straordinaria in sostegno della popolazione ucraina, attraverso le onlus “Azione per un Mondo Unito (AMU) e Azione per Famiglie Nuove (AFN) E’ possibile donare online sui rispettivi siti AMU e AFN o con bonifico bancario per aiuti di prima necessità, indumenti, cure mediche e accoglienza in diverse città”.

Il serpentone umanitario si è sciolto alle venti a piazza degli Artisti dopo la recita del Padre Nostro. Don Massimo Ghezzi ha ribadito che “Ognuno di noi può essere seme di pace, perché ogni uomo o donna di buona volontà è pacifista non a livello ideologico ma concreto”.

Il tutto mentre una flebile tregua è in atto con trattative in corso in un luogo imprecisato al confine nord tra Bielorussia e Ucraina per assicurare i necessari corridoi umanitari per mettere in salvo la popolazione civile e gli stranieri in fuga dai luoghi di combattimento.

Sta riscuotendo intanto grande partecipazione anche la raccolta fondi promossa da Croce Rossa, UNCHR e UNICEF attraverso il numero verde 45525 da telefono fisso e cellulare.

 

 

 

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