Juve – Napoli 1-1. Che partita! Alla fine a Torino è però pareggio ma solo grazie ad una rete dei bianconeri viziata da un’azione irregolare che nega i tre punti alla gran rete di Ciro Mertens. Il Napoli domina nel palleggio, per lucidità e velocità del gioco. Gran partita a pieni voti di capitan Insigne e compagni!
All’Allianz Stadium di Torino il Napoli due falcidiato dal covid incanta con cuore e tecnica, ma e solo un pari che non premia l’evidente superiorità della compagine di Spalletti ma serve a consolidare il terzo posto nell’attesa di Atalanta-Torino. Gran gol di Ciro Mertens.
La gara inizia con due azioni dei padroni di casa: colpo di testa a lato di Mc Kennie e fucilata di Chiesa dal limite fuori bersaglio. Potrebbe sembrare il prologo di una debacle per gli azzurri in formazione molto rimaneggiata all’Allianz nonostante la decisione dell’ultim’ora di schierare Zielinski, Rrhmani e Lobotka che l’Asl Napoli due aveva posto in quarantena per aver avuto contatti con positivi al covid.
Infatti, con soli tredici titolari del gruppo squadra e, una panchina composta di ben sei giovani della Primavera con Petagna ed Elmas, Spalletti rimasto a casa anche lui positivo, qualcuno prevedeva che i bianconeri avrebbero fatto un solo boccone dei partenopei.
Ma col passare dei minuti si è palesata la grande differenza tra una squadra compatta e un insieme di buone individualità, come quello juventino, ma senza gioco. Prima con un gran tiro di Zielinski poi con una splendida punizione di Mertens di poco sopra la traversa, gli ospiti hanno concretato un’evidente superiorità anche di reazione caratteriale alle avversità.
Al 23° il gol del vantaggio azzurro. Insigne lancia Politano sull’out destro che serve l’assist su un piatto d’argento all’accorrente Mertens: diagonale e palla in rete nonostante i tentativi di ben tre calciatori in scivolata come birilli, Locatelli, Alex Sandro e De Ligt (appostato sulla linea di porta) ingannato da un tocco maldestro del portiere Szczesny.
La reazione della Juve produce una punizione calciata da Cuadrado che s’infrange in maniera involontaria su un braccio di Mertens impegnato in un contrasto con Morata a centro area. L’arbitro Sozza di Seregno ben posto dichiara l’involontarietà.
Nella ripresa l’episodio che determina il risultato finale: 8° contrasto a centrocampo Bernardeschi-Demme, il bianconero prima si aggiusta la palla con la mano e poi frana sul napoletano, il direttore di gara non vede l’evidente irregolarità che vizia la successiva azione. Locatelli in contropiede serve Mc Kennie in posizione di esterno destro discesa del texano contrastato da Juan Jesus e cross deviato debolmente di testa da Rrhmani che favorisce il recupero con successivo tiro di Chiesa, il migliore tra le fila juventine. La palla deviata sensibilmente da Lobotka è imprendibile a fil di palo per Ospina. Rete che andava annullata per il precedente fallo di Bernardeschi su Demme.
A questo punto, forte di una panchina eccezionale, Allegri tenta il tutto per tutto con i cambi. Al 21° entrano Bentancur (Rabiot) e il tanto atteso Dybala (Bernardeschi) ma senza grossi sussulti, il Napoli non molla. Poi al 30° cambia modulo dal 4-3-3 al 4-4-2 sostituendo l’evanescente Morata con Kean e Alex Sandro con De Sciglio. Al 36’ prova la carta Kulusevski che rileva Chiesa.
Ma gli azzurri, pur con un comprensibile calo finale, non danno segni di cedimento, anzi. Nonostante l’incongruente mossa di Domenichini, allenatore in seconda, che al 31° sostituisce Politano, sino allora una vera e propria spina nel fianco dei bianconeri, con uno spento Elmas.
Al 37° De Ligt scalcia Di Lorenzo in piena area, un episodio da rigore ma Sozza (perché non designare un internazionale per una gara così delicata?) inspiegabilmente nicchia. Al 43° entra Petagna (Mertens) e al 47° il giovane Zanoli (Lobotka) per un’evidente necessità di copertura sulle palle alte.
Il risultato non cambia e festa finale degli azzurri che consolidano il terzo posto a quaranta punti, in attesa delle quattro gare rinviate per covid. Da sottolineare l’ottima prova di capitan Insigne (che ha firmato un contratto che lo legherà dal luglio prossimo al Toronto con ingaggio principesco), Politano, Mertens, Di Lorenzo sopra la sufficienza. E ora sguardo verso domenica alle 16:30 al Maradona scende la Samp e poi la sfida di Coppa Italia con la Fiorentina.