ELIO BAVA: CHE COS’E’ LA VITA; UOMO UNICO ANIMALE PARLANTE

L’unico animale parlante è l’essere umano, che ha la consapevolezza del sé, interroga se stesso ponendosi la domanda sulla sua esistenza.

Lo fa per prima cosa attraverso la conoscenza della sua macchina organica, in primis lo studio dell’anatomia e successivamente attraverso l’indagine biologica dei meccanismi biochimici, delle modificazioni che l’essere vivente attua in relazione all’ambiente che lo ospita.

L’indagine biologica, comunque, si ferma alla consistenza organica dell’essere.

L’essere per la biologia è ridotto ad un ente da esplorare attraverso calcoli biochimici o da imitare, per progettare e programmare un’altra vita organica oltre la natura: ovvero una presenza nella natura… senza la natura.

L’ente umano non è altro che un involucro che utilizza, razionalizza ed elabora le informazioni esterne per le proprie necessità: non solo quelle utili al proprio metabolismo o quelle riproduttive, ma anche quelle relative ai propri desideri e sentimenti.

Non vi è alcun “intelligentdesign”: il tutto accade per caso su questo pezzettino di roccia disperso nell’universo che è la nostra terra, in base a un principio detto antropico.

Il principio antropico afferma che esistono infiniti universi con altre leggi fisiche variabili e che in molti altri posti ci sarebbero le condizioni adatte per far nascere la vita con tanti altri spettatori consapevoli, proprio come siamo noi.

L’indagine biologica esce dal proprio campo di appartenenza e cerca di dare risposte anche all’inspiegabile inutilità di alcune scelte dell’essere umano: quelle scelte, cioè, che la sola macchina organica dovrebbe scartare, perché di nessun vantaggio elabora ipotesi, affermando che tutto questo avviene perché le informazioni avute ed elaborate nel corso di millenni dai neuroni hanno creato una coscienza, e dei sentimenti, per cui molti comportamenti dell’uomo filtrati dall’esperienza hanno preso decisioni non utilitaristiche.

Elio Bava

Desumendo che tutta la vita è un caso e che non vi è alcun logos sia per l’ambiente che ospita la vita e neanche per tutto ciò che riguarda la natura dell’essere umano.

L’inspiegabile con la ragione ha  sempre una sua spiegazione evolutiva.

Le percezioni, la coscienza, l’amore, l’ente astratto, l’atto creativo quindi non sono altro che processi evolutivi senza alcun quid divino.

In conclusione.

Sono comprensibili i meccanismi biologici dei viventi, quelli metabolici, riproduttivi ed evolutivi: ma non l’essenza dell’essere umano e la sua unicità.

di  ELIO BAVA

 

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