Il paziente ansioso, le cure dentistiche, la collabrazione dell’anestesista e la sedazione cosciente
Paura del dentista, il prof. Elio Bava espone un rimedio tranquillo nella sedazione cosciente. Spesse volte la paura del dentista aumenta nel paziente ansioso, il quale lo si riconosce per una serie di caratteristiche:
- E’ sudato
- È contratto
- Stringe i braccioli della poltrona
- Ha movimenti di difesa
- Fa bruschi movimenti
- Muove continuamente la lingua
- Ha conati di vomito
- Chiude continuamente la bocca
- Salta gli appuntamenti
In questi casi cosa c’è da fare?
La soluzione è data da un dentista che si avvale della collaborazione dell’anestesista che pratica la sedazione cosciente.
La sedazione cosciente, pratica sempre più richiesta, effettuata da uno specialista in anestesiologia e rianimazione, consente al paziente di sottoporsi in completa sicurezza a tutte le terapie odontoiatriche, dalla più breve e semplice a quella più complessa e di lunga durata, senza percepire e ricordare nessuna sensazione sgradevole e/o dolorosa ( trattamento indolore “ no panic “ ) .Permette altresì all’odontoiatra di eseguire il suo intervento senza interruzioni, dovute allo stato ansioso del paziente, con un notevole risparmio di tempo e con minore stress; entrambi fattori fondamentali per consentire la riduzione del numero delle sedute (riunire in un’unica seduta diverse procedure chirurgiche ).
È indicata per :
- Interventi complessi e/o di lunga durata
- Pazienti non collaboranti ( bambini, portatori di handicap, cerebrolesi)
- Adulti odontofobici
La somministrazione del farmaco può avvenire per via :
- Orale
- Intramuscolare
- Endovenosa
I farmaci sedativi hanno un’azione rilassante, inducono uno stato crepuscolare (sedazione cosciente) e, inoltre, limitano la memoria del trattamento odontoiatrico (amnesia). Le cure saranno terminate vincendo l’ansia e la paura, e infine il paziente stesso dirà ‘’Non ricordo nulla’’, e il dentista risponderà ‘’Tutto bene, abbiamo fatto tutto’’. L’anestesista al termine della seduta, constatato il recupero delle capacità psico-fisiche, provvederà a dimettere il paziente.
Prof. Elio Bava