Carmine Ioanna al Premio Internazionale della Fisarmonica di Castelfidardo

Carmine Ioanna con il suo Quartetto al Premio Internazionale della Fisarmonica di Castelfidardo presenta il suo ultimo disco “Soli in viaggio” venerdì 14 settembre

Dopo un’estate magnifica, segnata da momenti memorabili come il mini-tour nella sua Irpinia con il virtuoso della tromba Roy Paci, la lunga estate calda di Carmine Ioanna non poteva concludersi più in alto.
Venerdì 14, infatti, alle ore 19 in Piazza della Repubblica a Castelfidardo, il Carmine Ioanna Quartet presenta il suo ultimo lavoro discografico “Soli in viaggio” in un concerto nell’ambito del Festival PIF Premio Internazionale della Fisarmonica.

Nella patria della fisarmonica, della musica classica e contemporanea, il virtuoso irpino imbraccerà la sua inconfondibile Ottavianelli Accordions che ormai da tempo lo accompagna sui palchi di tutto il mondo.

“Siamo molto felici della partecipazione di Carmine Ioanna al PIF – spiega Luca Ottavianelli, titolare con il fratello Simone dell’azienda produttrice di fisarmoniche dal 1937 – con uno strumento splendido che abbiamo realizzato su di lui, un pezzo unico, realizzato come l’abito di un grande sarto, fatto per esprimere bellezza e grandi doti tecniche in un assoluto comfort per chi lo utilizza. Quando sentiamo Carmine dare vita allo strumento che abbiamo costruito sul suo corpo e sulle sue caratteristiche di musicista, siamo felici per la grande bellezza che riesce a trarre dalla nostra fisarmonica”.

Non meno felice il “gitano della fisarmonica” che si esibirà in quartetto con Francesco Savoretti (percussioni), Daniele Castellano (chitarra) e Alex Gorbi (basso) per presentare al pubblico il suo ultimo lavoro “Soli in viaggio”, uscito in primavera per l’etichetta francese Bonsai Music. 

“In questo lavoro ho messo tanto di me – spiega Ioanna – usando la mia passione per l’astronomia per raccontare anche una mia vicenda intima: l’attesa e la nascita del mio primogenito Samuel, che ha appena compiuto un anno. La nascita di un figlio è un evento enorme nella vita di un uomo, proprio come una “Nana rossa” nello spazio, una piccola stella dove forse si può abitare. Ho immaginato per lui la “Danza delle cicogne” e cantato “Sulillo mio” un canto antico dell’Irpinia contadina in cui affondo le mie radici e che gli insegnerò ad amare. E’ un disco d’amore questo; di amore per tutte le creature, per gli animali, come “Laika” la cagnetta sacrificata nei primi lanci dello Sputnik, di amore per la mia compagna e per la mia famiglia, di amore per i musicisti del mio quartetto che sanno creare una sintonia e una condivisione che è straordinaria”.

 

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