Un ordinario dramma familiare. Al Teatro Augusteo di Napoli, Lello Arena è il bravo protagonista di PARENTI SERPENTI. Commedia di Carmine Amoroso sarà in scena fino al 21 gennaio realizzata dall’Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro in collaborazione con Bon Voyage Produzioni e con il Festival Teatrale di Borgio Verezzi 2016.
In scena con Lello Arena sono Giorgia Trasselli, Raffaele Ausiello, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Autilia Ranieri, Annarita Vitolo, Fabrizio Vona. Regia di Luciano Melchionna. Assistenza alla regia di Sara Esposito. Scene di Roberto Crea. Costumi di Milla. Musiche di Stag. Disegno luci di Salvatore Palladino.
Dopo le prime battute e il dialogo dei due anziani coniugi che attendono trepidanti l’arrivo dei figli per trascorrere insieme le festività natalizie, si instaura un’atmosfera greve di conflitti irrisolti, di strascichi viscerali che permane e si accresce man mano che si delineano i caratteri dei giovani protagonisti in cui si coglie una malcelata insofferenza per le stravaganze paterne e un’evidente
superficialità emotiva, prodromi della cinica concertazione finale di cui, comunque, aleggia una premonizione nell’atteggiamento scevro di pietà, umanità e devozione che emerge dai loro discorsi.
Il sonno della ragione genera i mostri…e quanti mostri gettano la maschera in questa piece, sollecitati dall’avidità, dall’insopportabile carico di responsabilità che l’accudimento degli anziani genitori rovescerebbe loro addosso…testo difficile, che esamina con la lente impietosa e cruda della realtà delle problematiche che, sfortunatamente, non appartengono solo alle fiabe di orchi e malvagi ma appaiono sempre più spesso nelle cronache giornalistiche, a testimonianza del disfacimento dei valori, della mancanza di etica, dell’aridità sentimentale, del materialismo galoppante in cui la cosiddetta “civiltà dei consumi” scaraventa sempre più generazioni..
Bravo tutto il cast, Lello Arena nel tratteggiare la figura del capofamiglia che nessuno ascolta, Giorgia Trasselli nel ruolo di donna rassegnata che cerca di tenere unita la famiglia e anche gli interpreti dei personaggi minori della cerchia familiare. All’interno del nucleo formato da figli e congiunti – per l’appunto “parenti serpenti” – si agitano passioni sommerse, relazioni illecite, segreti esplosivi che sobbollono: gli eventi portano allo scoperto la crudeltà mentale della generazione più giovane, detentrice di un vero campionario di amoralità, formata da soggetti pronti a divorarsi fra loro, voraci come pirana, portatori di negatività, traditori, bugiardi, autentici “parenti serpenti”.
Di Laura Caico