Primo Congresso Culturale Meridionalista organizzato dalla Compagnia dell’Aquila Bianca. Ottime tesi e grandi apprezzamenti. Adesso si passa ai fatti
Presso l’auditorium del Museo di Capodimonte, in cui prendeva il via la mostra dedicata al grande pittore Picasso relativa anche al suo rapporto con Napoli, si è tenuto il primo congresso culturale meridionalista organizzato dalla Compagnia dell’Aquila Bianca.
Il congresso si è aperto con la proiezione di un video in cui l’attore Patrizio Rispo leggeva la poesia di Raffaele Moccia “Io sono napoletano” che è stata presentata ufficialmente alla stampa ed al pubblico. Il pittore Gennaro Regina ha inoltre realizzato un quadro che raffigura un Vesuvio da cui escono le parole dell’opera di Moccia ed a tutti i presenti sono state distribuite cartoline che riprendevano il quadro.
Simona Buonaura, moderatrice del congresso ha dunque intervistato Moccia facendosi raccontare come è nata la poesia. L’autore, visibilmente emozionato, ha raccontato il sentimento di fierezza e di rivalsa verso i luoghi comuni che ci sono intorno a Napoli che hanno accompagnato la stesura dell’opera che ultimamente è stata tradotta anche in giapponese. Ma questa è un’altra storia!
Roberto Cinquegrana, presidente de La compagnia dell’Aquila Bianca e motore del congresso,nel dare il benvenuto ai presenti, ha voluto illustrare l’obiettivo del congresso ovvero far trasparire il forte senso di appartenenza Meridionale con una politica del “fare” anche perché partendo dal basso, e quindi dall’associazionismo si possono portare progetti importanti per “aiutare” le Istituzioni a competere sul territorio. Non solo folclore dunque ma voglia di andare avanti e proporre azioni concrete.
A prendere poi la parola il padrone di casa il Direttore del Museo di Capodimonte SilvainBellenger che si è detto felice di ospitare un evento del genere e, rimeggiando alcuni versi di “Io sono napoletano”, ha detto che anche lui una volta fantasma vorrà aleggiare come Andersen per le vie della città. Ha raccontato che al suo arrivo Capodimonte versava in condizioni quasi di abbandono, con ragazzi che giocavano al pallone nei giardini esterni al Museo. Quando ha deciso di cambiare tutto, ancor prima di farlo, ha stabilito però di offrire un’alternativa ai giovani che giocavano a pallone. Non solo privarli del Real giardinetto!
Il direttore del Mann Paolo Giulierini si è invece soffermato sulla rete virtuosa che si è creata tra i vari Musei in particolare tra il Mann e quello di Capodimonte anche per una questione logistica e di vicinanza. Il fatto che il Mann sia in una posizione strategica e centrale aiuta ma alla base c’è sicuramente la volontà di creare momenti aggregativi ed eventi che avvicinino i visitatori. Il suo incarico lo porta inoltre spesso fuori Italia ed ha potuto appurare che all’Estero i direttori di Museo sono 32enni ma non per questo meno preparati. Dunque dare più spazio ai giovani da una parte e dall’altra a chi ha veramente le competenze per essere competitivi.Meglio se entrambe. Dal punto di vista di internazionalizzazione c’è ancora da fare ovvero ottimizzare i mezzi pubblici e tutto l’indotto che ruota attorno alla cultura ma si sta lavorando molto anche con le istituzioni.
A rappresentarle l’Assessore Nino Daniele che ha portato i saluti anche del sindaco De Magistris ed ha sottolineato come le diversità siano una ricchezza ed ha dunque giocato sul fatto che il suo assessorato vorrebbe denominarlo “Delle culture”. “La memoria e l’identità – ha inoltre aggiunto – sono un presupposto dell’amministrazione che da subito ha professato questa tendenza”.
Il giornalista e scrittore Gigi di Fiore ha rimarcato che a Napoli non hanno aiutato le etichette che aleggiavano dal dopo unità e dunque, a suo avviso, psicologicamente ha giocato a sfavore del meridionale che si è sentito in inferiorità culturale. Il mezzo per far cambiare le cose è la buona comunicazione, ha portato dunque l’esempio di Pietrarsa che da poco è stata inaugurata, perché essa è un ottimo veicolo di turismo se usata bene! Angelo Forgione ha parlato invece di cosa non si dice di Napoli e di tutti i primati che la città ha ma che non vengono rimarcati o ricordati abbastanza.
Ha dunque preso la parola Vincenzo Laneri, Responsabile dei rapporti con le istituzioni della Compagnia dell’Aquila Bianca, che nel suo intervento, al termine di tante tesi, ha proposto la realizzazione di un’Agenzia istituzionale strutturata che possa in qualche modo superare le lungaggini burocratiche che allontanano anche gli imprenditori che vogliono investire. Un filtro tra associazioni ed enti ed istituzioni preposte. Il moltiplicatore economico sul territorio può essere attivato, dunque, avendo una camera di regia unica in cui convergono tutti gli attori protagonisti di questo risveglio: le associazioni, gli artigiani, gli albergatori, i ristoratori che possono confluire poi in maggiore e sano turismo e quindi poi creare occupazione. Sono poi intervenuti il segretario di CasartigianiFabrizio Luongo che ha proposto di creare questa agenzia proprio presso la Camera di Commercio di Napoli quando tra due mesi si insedierà il nuovo direttivo e qualora non riuscisse in questo modo ha offerto l’appoggio della confederazione che rappresenta. Va da sé che durante un congresso meridionalista non si poteva non chiedere ad un interlocutore del genere di far rimuovere, una volta per tutte, il busto di Cialdini dall’ingresso della Camera di Commercio con scroscianti applausi di assenso. Alessandro Caramiello e Giovanni Erra invece hanno parlato dell’importante progetto del galoppatoio coperto di Portici, da poco restaurato ma non ancora inaugurato, che insieme a Cinquegrana hanno progetti molto interessanti per la città. Insomma, che sia la volta buona che dalle parole si passi ai fatti?