Uno spettacolo elettrizzante. Il Teatro Augusteo di Napoli, fino a domenica 26 marzo, ospita il musical Sister Act diretto da Saverio Marconi con Belia Martin, Pino Strabioli, Suor Cristina e Jacqueline Maria Ferry
Lavoro tratto dall’omonimo film del ’92 con protagonista Whoopi Goldberg, anche questa versione del musical non delude le attese grazie alle potenti voci degli artisti in scena (tra cui l’esordiente tenore Marco Trespioli nel ruolo del Commissario Eddie) che eseguono ben venticinque brani musicali carichi di atmosfera, scritti dal premio Oscar Alan Menken (autore delle più celebri colonne sonore Disney come “La Bella e la Bestia”, “La Sirenetta”, “Aladdin” e altri show tra cui “La Piccola Bottega degli Orrori” e “Newsies”), ricchi di vibrazioni soul, cori Gospel e armonie polifoniche in un piacevole intreccio di sound diversi.
Come afferma il responsabile comunicazione del Teatro Augusteo Marco Calafiore “Il testo e le liriche, tradotte da Franco Travaglio sono molto coinvolgenti e ne abbiamo avuto una dimostrazione estemporanea con il flash mob che abbiamo organizzato con i patron Albachiara e Giuseppe Caccavale fra via Toledo e piazza Plebiscito, portando in strada gli artisti, impegnati in alcuni dei brani più significativi dello spettacolo, che hanno suscitato incredibile entusiasmo fra la folla”.
Effettivamente la trama, ben conosciuta grazie alle numerose declinazioni teatrali della pellicola che conta un quarto di secolo, è incalzante e rispetta il fil rouge del film proponendo un carosello movimentato di inseguimenti e colpi di scena, nell’esilarante contrasto fra il mondo sobrio e scarno dell’ordine monastico (in cui serpeggiano, tuttavia, fremiti di ribellione alle rigide regole imposte dalla madre superiora) e il trascinante carattere di Suor Maria Claretta (al secolo Deloris la cantante del casinò Moonlight Lounge a Reno, in Nevada qui interpretata da Belia Martin) inseguita da uno strampalato duo di scagnozzi Willy e Joey agli ordini di Vince LaRocca ed ex amante di Deloris, gangster immischiato in mille traffici illegali che vuole eliminarla in quanto testimone dell’omicidio del suo autista, colpevole di aver fatto una soffiata alla polizia il giorno prima.
Grazie alla polizia Deloris apprende le attività criminali di Vince e accetta la proposta del tenente Eddie Souther di deporre contro LaRocca e di nascondersi, nel frattempo, con una falsa identità nel convento di St. Katherine, a San Francisco.
Divertenti i duetti della Madre Superiora del convento (a cui dà grinta Jacqueline Maria Ferry) con Monsignor O’Hara (interpretato da uno strepitoso Pino Strabioli), arroccati su fronti contrapposti nell’apprezzamento dell’incarico affidato alla cantante di rimettere in sesto il penoso e scoordinato coro del St. Katherine: Deloris con l’aiuto di tre consorelle, l’ottimista Suor Maria Patrizia, l’impacciata novizia Maria Roberta (impersonata dalla talentuosa Suor Cristina) e la scorbutica Suor Maria Lazzara riesce non solo a far eseguire uno splendido Salve Regina ma anche una sua versione rock, arrivando tra vari contrasti a dirigere le consorelle persino davanti al Papa Giovanni Paolo II in persona.
Ma il detective Tate, spia del dipartimento, indirizza Vince al convento di St. Katherine dove Deloris viene catturata da Willy e Joey e riportata al Moonlight Lounge: tutte le suore del St. Katherine, capeggiate dalla Madre Superiora che ha loro rivelato la vera identità di Suor Maria Claretta, irrompono al casinò di Reno per salvare la loro amica, riuscendo a far arrestare Vince, Willy e Joey.
Lo spettacolo è diretto da Saverio Marconi, coadiuvato da un team artistico composto da Stefano Brondi (direttore musicale), Rita Pivano (coreografa), Gabriele Moreschi (scenografo), Carlo Buttò (direttore di produzione), Carla Accoramboni (costumista), Valerio Tiberi (disegno luci) e Emanuele Carlucci (disegno suono).
Di Laura Caico