Serena Autieri in Diana & Lady D con successo al teatro Augusteo

unspecifiedSerena Autieri: entrèe trionfale e prova di bravura. Alla prima di “Diana & Lady D”, una sorpresa attende gli spettatori del Teatro Augusteo di Napoli che, insieme alla famiglia dei patron Caccavale e al responsabile comunicazione Marco Calafiore, attendono nel foyer l’arrivo dell’attrice partenopea.

unspecified BSerena Autieri scende a sorpresa da una berlina nera in abito da sera, tra i battimani generali e i flash di Gilda Valenza: in un parterre in cui si contano artisti come Giulio Baffi, Sal Da Vinci e numerosi magistrati va in scena il musical prodotto dal marito dell’attrice, il manager Enrico Griselli  direttore del dipartimento investimenti di una banca araba a Dubai, scritto e diretto da Vincenzo Incenzo – a cui hanno collaborato il coreografo Bill Goodson, la costumista Silvia Frattolillo, A. J. Weissbander (già light designer per Bob Wilson e Peter Greenaway) per le luci, Maurizio Metalli come direttore della musica e Bill Goodson per le coreografie – imperniato sull’ultima notte dell’amatissima “principessa del popolo”.

333 unspecifiedÈ il 31 agosto del 1997, la sera del fatale incidente e nelle prime scene si rivive il mortale impatto dell’auto nel sottopasso del Pont de l’Alma a Parigi, per proseguire poi con un balzo indietro a rievocare i fatti salienti della vita di lady Diana Spencer, dall’infanzia rattristata dalla separazione dei genitori al matrimonio più fastoso del secolo dopo quelli della regina Elisabetta e di Grace Kelly:

RRRR unspecifiedla prova di bravura dell’Autieri, circondata solo da ballerine in guisa di angeli, è notevole per tutta la durata dell’atto unico senza intervallo in cui – sullo sfondo dei fantastici quadri scenici del premio Oscar Gianni Quaranta –  balla, canta e recita senza risparmio, rievocando l’eleganza e i drammi personali della rimpianta Lady D. sia nel suo ruolo pubblico che nell’altra sé, Diana,  nella cui immagine riflessa si confronta, davanti allo specchio.

Di fronte però alle dichiarazioni riportate in varie interviste della volontà del cast di riuscire ad andare in scena a Londra, avendo come spettatori i principi William ed Harry, sorge spontaneo l’interrogativo sui confini della privacy e sull’eticità della scelta di dedicare un musical non a personaggi protagonisti di un dramma appartenente alla fantasia o alla Storia bensì a una cronaca dolorosamente recente, a una vicenda reale, a persone realmente esistite e ben presenti agli occhi di chi ha vissuto l’ultimo ventennio: persone, come appunto Lady Diana,  rappresentate minuziosamente non solo nella tragicità di una morte tanto prematura quanto violenta ma anche nella fragilità del loro essere, mentre si dibattono in terribili forme di dipendenza quali la bulimia e l’anoressia, spie di devastanti dinamiche emotive e di profondi disagi psicologici che investono un numero costantemente in aumento di famiglie di adolescenti in tutto l’Occidente e producono sofferenze talmente gravi da porre l’interrogativo deontologico se non sia necessario e doveroso proteggerle da qualsivoglia forma di spettacolarizzazione.    

di Laura Caico     

Lascio un commento