A Palazzo Caracciolo di San Teodoro si è svolto il Primo Carnevale Settecentesco Napoletano con un Gran Ballo in costume a inverdire i fasti della corte borbonica
Un magico tuffo nel passato. Tra violini e ostriche rivivono i fasti della corte borbonica nel primo Carnevale Settecentesco Napoletano ambientato da “Travelers and the City” nel prestigioso Palazzo Caracciolo di San Teodoro
Abiti, parrucche, gioielli e ventagli – che configurano in quadri e disegni le icone reali e l’aristocrazia dell’epoca che va dalla conquista del Regno da parte di Carlo di Borbone e si conclude con il ritorno di Ferdinando IV a Napoli dopo la breve parentesi della Repubblica Napoletana del 1799 – sono riapparsi in svariate fogge durante il Gran Ballo in costume che ha ricreato la suggestiva atmosfera del XVIII secolo.
Il Carnevale – una delle feste più sentite dal popolo napoletano – è stato così interpretato in una forma elegante e cerimoniosa da Travelers and the city per 500 esclusivi soci di varia nazionalità e provenienza, affluiti in terra di Partenope per prendere parta a un evento unico ed emozionante che ha come partners Visit Naples, guida ufficiale della città di Napoli,
Vero – Gastrobar per il sartù vegetariano, Navicola per le ostriche, Artinà: noblesse oblige, vestirsi in guisa settecentesca, dress code che ha letteralmente svuotato le sartorie teatrali,
tra cui la celebre collezione storica di Vincenzo Canzanella, un vero mago della fedele ricostruzione di abiti d’antan anche nei più piccoli dettagli – il top della costumistica di spettacoli, film, d’opera e di teatro – che è stato preso d’assalto, trascorrendo giornate frenetiche in un vortice di aggiusti, modifiche e messe a punto di crinoline, corpetti, sottogonne, soprane in damasco, parrucche, copricapi piumati, jabot di valenciennes, livree, pantaloni al ginocchio, gilet di broccato, vesti di seta ricamate in filo d’argento, mantelle a ruota, giacche di velluto con polsi risvolti in pregiati e delicatissimi pizzi, calze di seta, scarpe con fiocchi, cappelli a tricorno, divise militari.
Altrettanto notevoli e fotografatissime, le acconciature realizzate dal più famoso hair stylist campano Massimiliano Campanile, – titolare tra Napoli e Caserta di ben tre saloni di Aldo Coppola, di cui è stato l’allievo prediletto – riconoscibili a colpo d’occhio per le cascate di boccoli e l’eleganza dei riccioli, intrecciati con fili di perle e nastri di seta trapunti di strass o con fiori di seta e piume, sul modello delle pettinature storiche della corte di Versailles, rivisitate dal suo indiscutibile estro.
Dopo la passeggiata in carrozza della coppia impersonante il re Carlo III di Borbone e la regina Maria Amalia di Sassonia – estratta a sorte nei giorni antecedenti l’evento in diretta streaming dalla pagina “Travelers and the City” tra gli invitati – e la parata settecentesca da piazza dei Martiri, il gruppo più rappresentativo degli ospiti in maschera è arrivato a Riviera di Chiaia per l’ingresso al Gran Ballo, già affollato da altri invitati: tra le luci viola, oro e rosa di Palazzo S.Teodoro, i convenuti sono stati accolti dai maggiordomi di palazzo ed accompagnati in salotto per il brindisi di benvenuto a base di Millesimato Valdobbiadene, offerto dai maestri di cerimonia Massi Marcucci e Ruben Santopietro, sulle note del quartetto d’archi femminile Zahir Quartet.
Dame e cavalieri di corte sono poi passati nella prima stanza della dimora patrizia, per gustare le favolose ostriche francesi dell’Oyster Bar Navicola, allevate nelle saline atlantiche del sud della Bretagna, abbinate a calici di champagne e a drink alcolici e analcolici della migliore qualità: mentre continuavano a ondate gli arrivi degli invitati lo scenario si è spostato nella seconda stanza, dove gli chef di Vero – Gastrobar hanno presentato il sartù più grande mai realizzato negli ultimi 300 anni e riproposto in chiave vegetariana, per soddisfare molteplici esigenze alimentari.
Tra flash e minuetti, brindisi e Tableaux Vivants si è arrivati poi nella terza stanza e nella sala da ballo per unirsi ai performers e danzare accompagnati dal soprano Roberta Andalò e dalla musicista Mariarosaria Marchi al Clavicembalo (strumento prediletto da Johann Sebastian Bach e protagonista della musica barocca e rococò del 700): un’atmosfera soignèe ha permeato l’evento, reso ancora più particolare dall’intrecciarsi di varie lingue, per la presenza di molti ospiti olandesi, francesi, colombiani.
Verso la mezzanotte la cerimonia è proseguita in chiave contemporanea con l’ingresso in consolle dei dj ed il via alle pittoresche danze nei saloni del palazzo, mentre il polso della serata è volato alle stelle grazie anche ai fiumi di millesimato e ai pregiati liquori dell’open bar free: curato fin nei dettagli, il primo Carnevale Settecentesco Napoletano ha rievocato con successo il secolo dei salotti e il tripudio di colori e suoni dei grandi balli in maschera organizzati all’interno delle più suggestive dimore nobiliari come Palazzo San Teodoro Experience, la cui storia cammina di pari passo con l’evoluzione che la città ebbe sotto la spinta Borbonica, dando vita a uno spettacolo da sogno che verrà ricordato con entusiasmo dai partecipanti per molti anni a seguire.
Tra gli intervenuti, l’assessore Alessandra Clemente, Giobby Greco, Salvio Parisi, Alessandra Amato, Vera Sorvillo, Vito De Pari, Simonetta De Chiara Ruffo, Antonio Milucci, Adriana Ricciardi, Domenico Baldari, Veronica Ferrucci, Ugo Palmieri, Lilia Petix, Vincenzo Compagnone. (Cliccare sulle foto per ingrandire)
di Laura Caico