Ospedale ‘Capilupi’ di Capri. M5S: La sanità su di un’isola come Capri è un disastro nel disastro della sanità campana
Strumenti obsoleti come è il caso del ventilatore in pronto soccorso, una sala operatoria praticamente ferma, una tac non adeguatamente schermata, la radiologia senza radiologi, un reparto di ginecologia dove non si può partorire per carenza di ginecologi, barelle vecchie, infermieri e medici costretti anche a turni di 72 ore per le cattive condizioni atmosferiche e quindi per l’impossibilità di essere sostituiti, ascensori che si rompono di continuo”.
E’ lo spaccato da brivido che è emerso nel corso del sopralluogo all’ospedale Capilupi di Capri del capogruppo Valeria Ciarambino e del consigliere regionale Luigi Cirillo del Movimento 5 Stelle che stamane (27 gennaio) si sono recati sull’isola azzurra per avere informazioni sui problemi che attanagliano l’unico presidio sanitario.
“Il Capilupi è un piccolo ospedale con grandi problemi, una struttura che ha bisogno di maggiore attenzione – sottolinea Cirillo – in questo presidio già siamo venuti nell’agosto scorso per i guasti all’ascensore e oggi apprendiamo che il problema persiste”.
“Il nostro sopralluogo è mirato principalmente ad acquisire notizie – sottolinea Cirillo– ma parlando con i medici e gli infermieri e coi comitati dei cittadini registriamo gravi criticità che si ripercuotono sulla qualità del servizio di assistenza ai pazienti e sulla tempestività delle cure da erogare agli ammalati”.
“C’è anche una carenza seria di personale – evidenzia Ciarambino – che di fatto rende precario il funzionamento dello stesso pronto soccorso e di altri importanti reparti”.
“Addirittura proprio per l’assenza di personale dedicato la sala operatoria è ferma da mesi – aggiunge la capogruppo Ciarambino – mentre per la sala parto c’è un solo ginecologo per turno, manca la doppia guardia ginecologica e nei fatti non si può garantire la sicurezza delle partorienti costrette a ricorrere alle cure degli ospedali della terra ferma”.
“Cosa gravissima – denuncia Ciarambino – è la dialisi dichiarata inagibile dai Nas”. “Queste informazioni faranno parte di un dossier che consegneremo ai commissari – concludono Ciarambino e Cirillo – impegneremo lo stesso direttore dell’Asl Napoli 1 e presenteremo un’interrogazione portando la vicenda all’attenzione del Consiglio regionale”.