Restaurato e riconsegnato all’ammirazione dei fedeli il prezioso affresco del ‘500 “La Madonna in trono con San Pietro e un donatore” che si trova in una delle cappelle all’interno della Basilica napoletana di San Giovanni Maggiore, perforato lo scorso 13 aprile da un martello pneumatico la cui punta sbucò dal muro durante lavori di ristrutturazione effettuati in un appartamento adiacente all’antico edificio di culto.
La Basilica, per volontà della Curia, è stata affidata in comodato d’uso alla Fondazione Ordine Ingegneri Napoli, presieduta da Luigi Vinci, ed è stata riaperta dal 2012 dopo un lungo restauro.
L’affresco era stato danneggiato nel corso di una seduta di laurea dell’Università l’Orientale, cerimonia ospitata a San Giovanni Maggiore, proprio in base a un accordo con la Fondazione Ingegneri. Il dipinto viene attribuito a Tommaso Assan Paleologo che eresse, nel 1522/23, un altare gentilizio nella basilica di San Giovanni Maggiore, oggetto di devozione specialmente tra la comunità ellenica presente a Napoli.
I fedeli, raccolti sere fa in Basilica durante un concerto di beneficenza della pianista coreana Sue Song, organizzato dalla parrocchia, hanno così potuto ammirare l’opera riportata al suo antico splendore. Ospite d’onore della serata Eugenio il Genio, celebre personaggio del programma televisivo “Striscia la Notizia”, che la scorsa primavera aveva già dedicato uno dei suoi estrosi reportage al danneggiamento e che ora ha potuto riportare in televisione il lieto fine della singolare vicenda, con il presidente della Fondazione Ingegneri, Luigi Vinci, a fare gli “onori di casa”.
L’episodio aveva avuto infatti risonanza mediatica nazionale, per la singolarità del fatto. La Fondazione Ingegneri aveva immediatamente segnalato l’incidente. Sul posto si precipitarono giornalisti, videoreporter e forze dell’ordine. Dopo la messa in sicurezza dell’opera, attuata nelle ore immediatamente successive al danneggiamento, si è passati alla fase di restauro vero e proprio che ha richiesto un accurato studio preliminare.
Il restauro è stato seguito dalla Soprintendenza ai beni architettonici e storici di Napoli, diretta da Luciano Garella, che ha approvato sia il progetto di ristrutturazione muraria (coordinato per la Soprintendenza da Orsola Foglia) che quello artistico (coordinato da Angela Schiattarella ed effettuato dall’impresa Ambra di Gaetano Corradino).
Il foro (che fortunatamente – come si vede dall’immagine del dipinto prima e dopo il restauro – interessava solo uno sfondo, senza toccare i volti dei personaggi raffigurati) è stato colmato con malte inerti che ben dissimulano il danno.
L’intervento di restauro – interamente a carico del privato, proprietario dell’appartamento adiacente, che aveva causato il danno – ha consentito anche il consolidamento della superficie pittorica e la ripulitura dell’affresco da sali che l’avevano offuscato. Inoltre è stato realizzato all’interno della parete un rivestimento isolante che eviterà all’affresco infiltrazioni di umidità dal locale adiacente, in cui è allestita una cucina.