Mobilità addio, come cambia la NASpI dal 2017

disoccupazione-e1401889718403 Addio all’indennità di mobilità, sostituita dalla NASpI dal 1° gennaio 2017: Twitter taglia l’8% dei posti di lavoro

Twitter taglia l’8% dei posti di lavoro. L’annuncio clamoroso di Twitter che taglierà 336 posti di lavoro a livello globale, pari all’8% del totale: un piano di ristrutturazione deciso dai vertici del social network per cercare di diminuire gli sprechi e investire nelle aree più redditizie per il gruppo L’indennità di mobilità verrà sostituita dalla NASpI a partire dal 1° gennaio 2017, quando non troveranno più applicazione le norme relative al tale ammortizzatore sociale, come previsto dalla legge Fornero del 2012 (articolo 2, comma 71).

youre-firedSi concluderà quindi, con il nuovo anno, l’iter procedurale di passaggio al regime della NASpI. Da sottolineare che, conseguentemente al superamento della mobilità, i datori non potranno più godere dei benefici anche contributivi legati all’assunzione di lavoratori in mobilità. Si tratta di due notevolmente differenti tra loro in termini di contribuzione versata dal datore di lavoro, requisiti di accesso, durata, misura e tipologie di agevolazioni.

Per quanto concerne gli aspetti legati ai requisiti di accesso, la prestazione di disoccupazione NASpI è rivolta ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione a seguito di: Licenziamento individuale – licenziamento con accettazione dell’offerta di conciliazione di cui all’art. 6 del D. Lgs. n.23 del 2015 – dimissioni per giusta causa (individuate dalla giurisprudenza) – risoluzione consensuale (esclusivamente se avvenuta secondo la procedura di cui all’art. 7, L. 604/1966).

L’indennità di mobilità è invece rivolta ai lavoratori licenziati a seguito di una procedura di licenziamento collettivo ai sensi degli artt. 4 e 24 della legge n.223 del 1991 da aziende rientranti nel campo di applicazione della disciplina dell’intervento straordinario di integrazione salariale e appartenenti a particolari settori economico-produttivi.

Dal 2017 verranno quindi esclusi dalla mobilità i lavoratori occupati presso un datore di lavoro con più di 15 dipendenti e poi licenziati, iscritti nelle liste a partire dal 1° gennaio 2017.

 

Lascio un commento