Premio Aniello Ambrosio, sesta edizione: Napoli, biblioteca De Marsico, Castelcapuano, venerdì 1 luglio ore 11
Manca solo un giorno per il Premio di magistratura Aniello Ambrosio – intitolato alla memoria del Consigliere di Corte di Cassazione nativo di San Giuseppe Vesuviano e coordinato dal Comitato Promotore rappresentato da Lilia Giugliano Ambrosio
Giunto alla sesta edizione, il premio si svolgerà quest’anno a Napoli nella biblioteca De Marsico a Castelcapuano, 1° luglio alle ore 11.00: presente il Comitato d’onore – che ha selezionato come vincitori Alessandro De Santis e Rosa Anna Capozzi, i due primi classificati del Concorso nazionale di Magistratura appartenenti al distretto della Corte d’appello di Napoli – con il Procuratore generale Luigi Riello, il presidente del Tribunale di Napoli Ettore Ferrara, il presidente del tribunale di Napoli Nord Elisabetta Garzo, il già presidente della Corte d’appello di Napoli Raffaele Numeroso, il presidente del tribunale di Benevento Michele Cristino, affiancati dalla Segreteria Organizzativa con Alfonso Annunziata, Honorè Dessi e Andrea Fusco.
Nel corso della manifestazione verrà anche attribuito un Premio alla carriera al già presidente della Corte d’appello di Napoli Antonio Buonajuto, al già Procuratore capo della repubblica Giovandomenico Lepore e all’ex presidente del tribunale di sorveglianza Carminantonio Esposito. Segue cocktail.
Aniello Ambrosio, un giudice super partes. Un magistrato integerrimo.
Nato a San Giuseppe Vesuviano il 19 Maggio 1864 Aniello Ambrosio, figlio di Pasquale e Lucia Ambrosio, compì i suoi studi a Napoli presso il “Real Liceo Antonio Genovesi”: nei suoi progetti era la carriera di magistrato ma per amor filiale inizialmente accettò di accontentare il padre, nobile proprietario terriero che aveva deciso per lui un futuro di avvocato, ma ben presto si risolse a riprendere in mano il suo sogno e a partecipare al concorso per magistrato che superò brillantemente.
Fu giudice presso i tribunali di Benevento, Napoli, Melfi ed Arce e autore del libro “Del protesto cambiario secondo la legislazione vigente in italia” pubblicato nel 1898: tra i dati rimarchevoli, la notizia riportata dai giornali dell’epoca che “Nel 1911 fu inviato al tribunale di Melfi in qualità di Presidente per un dissidio profondo scoppiato tra Magistratura e Foro, aggravato da uno sciopero tumultuoso degli avvocati, mentre l’intervento della politica locale rendeva più critica e imbarazzante quella situazione.
Il giudice Ambrosio riuscì a comporre il dissidio, aggiungendo una fulgida pagina nella sua cartella personale”. Dal 1913 al 1914 fu presidente della 7a sezione fallimentare del Tribunale di Napoli: successivamente “pervenne rapidamente al grado di Consigliere della Corte di Cassazione di Napoli che – causa unificazione del Supremo Collegio nella capitale del Regno – abbandonò per non trasferirvisi, ritirandosi a vita privata”.
Tra le onorificenze di cui fu insignito, da sottolineare i titoli di Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro nel 1916, di Ufficiale dell’Ordine della Corona Italia nel 1922, di Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia nel 1923.
Un Comitato di ricerca costituito da Lilia Giugliano Ambrosio, dallo studioso Luigi Ambrosio e dal letterato Antonio Angri sta elaborando la biografia del magistrato Aniello Ambrosio per permettere un approfondimento analitico e comparativo del materiale ritrovato. Ulteriori notizie sono reperibili sul sito www.premioanielloambrosio.wordpress.com.
di Laura Caico
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