Teatro Politeama: rappresentato “Un viaggio di canzoni” spettacolo musicale curato da Leonardo Ippolito
Intervento a sorpresa di Giovanni Lettieri candidato a Sindaco per il Centro Destra alle elezioni amministrative del 5 giugno: “Farò il sindaco gratis”. Non voglio i voti di chi dice che a Napoli le cose vanno bene”. “Solite belle parole e intenzioni esclama qualcuno in sala, ma starò a vedere”
Chiamato sul palco (foto sopra) l’imprenditore Giovanni Lettieri, invogliato dagli applausi del pubblico, ha fatto un breve intervento rivelando i motivi che l’hanno spinto a candidarsi a sindaco di Napoli alle prossime elezioni amministrative del 5 giugno.
In sintesi Lettieri ha tenuto a far sapere di non essere un politico, che ha deciso di candidarsi perché non sopporta di vedere Napoli ridotta male. Ha posto l’accento su disservizi, degradi, fatiscenze a iniziare dall’indecenza di Piazza Garibaldi.
“Non mi rassegno al declino della città, farò il sindaco gratis”. Qui funziona tutto male. Le attese perditempo alle fermate dei mezzi pubblici sono inaccettabili. Sul turismo e la conseguente realizzazione di posti di lavoro ha detto: “Persino a Tokio c’è un museo della canzone napoletana mentre a Napoli nulla al riguardo, cosi i teatri che dovrebbero lavorare tutto l’anno come a Parigi, New York”.
Altro tema affrontato da Lettieri i musei: “Sono gestiti male, quanto ci sono giovani capaci che non aspettano altro che dare contributi validi al riguardo. Sull’accoglienza alberghiera occorrerebbero dieci volte più camere d’albergo delle attuali. Persino Marsiglia, nota una volta per la malavita alla stregua di Napoli ha voltato nettamente pagina”.
Lettieri ha parlato poi di quella sicurezza che dovrebbe impedire ai cittadini di aver paura quando escono da casa, dei cassonetti della spazzatura indecenti. Ha parlato del grande tesoro delle cinque Università partenopee, dei milioni di fondi europei non utilizzati per incapacità o inerzia. Infine ha detto: “Non voglio i voti di chi dice che a Napoli va tutto bene”. Applausi e saluti.
salvatore cuozzo