Autostrade del mare, la via del futuro: risultati primo Forum Commissione europea DG Trasporti. Gli Stati facciano scelte rapide a tutela della salute umana e ambientale
Una scelta inevitabile. Come dimostrano i risultati del primo Forum recentemente organizzato dalla Commissione europea DG Trasporti – che ha incentrato l’attenzione sulle Autostrade del Mare – l’appuntamento con una rivoluzione dei trasporti tradizionali su gomma non è più procrastinabile: l’ambiente soffoca, avvelenato da gas industriali, emissioni nocive, inquinamento idrico, acustico, ambientale che incide sull’equilibrio dell’ecosistema, creando rischi – fino al secolo scorso impensabili – per l‘umanità e i luoghi che essa abita.
Cos’è cambiato? Tutto e troppo. Partendo dal presupposto che ogni attività umana – a cominciare dal semplice respiro – è inquinante, è evidente che ciò che l’uomo ha provocato supera enormemente l’inquinamento dovuto a fenomeni naturali come incendi spontanei, sismi, eruzioni vulcaniche, catastrofi (è ancora vivo nella memoria collettiva il disastro di Fukushima Dai-ichi, la centrale nucleare che ebbe una serie di gravi incidenti a seguito del terremoto e maremoto del Tōhoku dell’11 marzo 2011).
Infatti sia la Natura che gli esseri umani incidono sull’ambiente immettendovi sostanze estranee o anche sostanze comuni a dismisura, sovrastandone la capacità di scissione, decomposizione e assimilazione e di cui possiamo osservare le conseguenze nell’effetto serra, nel surriscaldamento del Pianeta e nelle trasformazioni climatiche derivanti, appunto, da un eccesso di produzione di anidride carbonica; d’altronde, la Terra attraversa fasi cicliche di rivolgimenti eccezionali che per essa rappresentano un momento fisiologico ma che in passato hanno significato la scomparsa totale di varie forme di vita del pianeta e che oggi per l’umanità – che si è estesa in ogni dove, costruendo, cementificando e occupando anche zone estremamente a rischio (pendici di vulcani, faglie oceaniche e altro) – costituiscono una minaccia soprannaturale che lascia sgomenti.
L’allarme ormai sempre più vibrante sul diffondersi dei fenomeni di inquinamento e la gravità della situazione deve spingere gli Stati a scelte politiche rapide, opportune, puntuali ed efficaci, su scala locale, nazionale e mondiale, mediante accordi riconosciuti da tutti per tutelare la salute umana dagli effetti nocivi delle energie introdotte nell’ambiente, capaci di trasformare gli equilibri naturali con effetti irreversibili nel medio e nel lungo periodo.
Non sfugge a nessuno, per esempio, che gli idrocarburi emessi dai mezzi di trasporto si diffondono nell’aria che respiriamo, spostandosi sulle ali dei venti nell’atmosfera per unirsi ad altre sostanze ivi presenti che, attraverso le piogge, tornano sui terreni incuneandosi nelle falde acquifere, per finire assorbiti dai vegetali o ingeriti dagli animali ed entrare infine nella catena alimentare, arrivando a colpire l’uomo, come un micidiale boomerang.
Poiché non sembra fattibile – né a questo punto ormai utile – individuare e isolare le cause vicine e lontane nel tempo e nello spazio di un ambiente inquinato (dato che il degrado e la contaminazione ambientale sono un fenomeno globale che riguarda tutta la Terra), occorre invece privilegiare forme alternative di svolgimento delle attività del genere umano che, pur non potendo essere a loro volta del tutto prive di effetti inquinanti, tuttavia lo siano in misura nettamente inferiore e soprattutto si espandano ovunque nel mondo, venendo adottate e promosse dai governi.
Tra i settori in cui si è iniziato questo percorso virtuoso ci sono i trasporti su gomma, le cui modalità hanno subito un netto miglioramento con l’avvio delle vie d’acqua per l’Europa, ovvero le Autostrade del Mare, punta di diamante nelle politiche dell’U. E. che comprende e appoggia l’importanza del trasporto marittimo per togliere dalle strade rotabili la congestione di auto, camion e snodabili: usare principalmente le Autostrade del Mare vuol dire incentivare le comunicazioni con le estreme periferie del continente e implementare quelle già esistenti fra paesi aderenti all’Unione e gli aspiranti tali.
A Bruxelles la società Circle si è aggiudicata il bando europeo per fornire tutti i servizi di comunicazione per la realizzazione dei corridoi multimodali marittimi della rete trans-europea ‘TEN-T’ e come ha detto Brian Simpson, coordinatore europeo per il progetto Autostrade del Mare ” le Autostrade del Mare sono la strada giusta e costituiscono uno stimolo all’innovazione e alla crescita blu”.
Molti, però, sono gli ostacoli riscontrati dalle autorità competenti nell’attuazione di questo progetto – lanciato nel 2001 dal Libro Bianco sui Trasporti – sia per via del poco interesse dimostrato da vari soggetti coinvolti che per l’abbandono del programma da parte di molte compagnie (appena terminati i finanziamenti del progetto) e soprattutto per la mancanza di un “gioco di squadra” tra le forze in campo: fra le compagnie più illuminate che sostengono e promuovono i progetti del Libro Bianco europeo è leader il Gruppo Grimaldi, pioniere nel settore short sea shipping e alfiere delle Autostrade del Mare in Europa.
Il network di A. d. M. gestito dal Gruppo Grimaldi è molto esteso con tratte che collegano il Mar Mediterraneo, il Nord Europa e il Mar Baltico, grazie alla lungimiranza dei co-amministratori, i fratelli Emanuele e Gianluca Grimaldi che continuano l’opera dell’indimenticato padre Guido insieme al cognato Diego Pacella, alle sorelle Consuelo e Amelia e ai loro figli maggiorenni, già inseriti a pieno titolo in azienda. Da sottolineare, inoltre, la loro idea vincente di istituire l’Euro-Med Convention “From Land To Sea”, che da 19 anni promuove il trasporto marittimo a corto raggio europeo e i suoi effetti benefici in termini economici, ambientali e sociali per sensibilizzare l’opinione pubblica sul rispetto dell’ambiente e riunisce – totalmente a spese degli armatori napoletani – nelle città dei porti principali dove effettuano il loro servizio navi, i più importanti rappresentanti della Commissione Europea, esponenti della politica dei trasporti, rappresentanti della logistica europea, della portualità e del settore marittimo.
I collegamenti marittimi relativi alle Autostrade del Mare del Gruppo Grimaldi sono in espansione e sono sempre più richiesti per le loro eccezionali caratteristiche, tra cui una flotta interamente nuova ( niente “carrette del mare” per i Grimaldi), equipaggi di alta formazione specialistica (alla guida delle ammiraglie e delle altre navi, fra traghetti, ro/ro e Ro/pax solo comandanti italiani di lunga esperienza), viaggi veloci e convenienti dal punto di vista economico per camion, auto, merci rotabili e passeggeri: il viaggio sulle nuovissime navi del gruppo è una piacevole esperienza per le modalità di trasporto ecosostenibili, gli innumerevoli comfort e servizi per gli autisti e i passeggeri, oltre a costituire una naturale alternativa alle autostrade congestionate, incentivando in tal senso la politica dell’Unione Europea tesa a spostare merci, veicoli e persone dalla rete stradale alle vie di mare.
I numerosi premi internazionali ricevuti dal Gruppo Grimaldi attestano il valore della filosofia di salvaguardia dell’ambiente intrapresa da questi “capitani coraggiosi” che reinvestono continuamente i loro patrimoni per appianare difficoltà, agevolare in ogni modo i trasporti, ponendo estrema attenzione al design aerodinamico delle strutture navali (che presenta diversi vantaggi tra cui la riduzione dei consumi di carburante e delle emissioni di CO2), ai carburanti meno dannosi, alle soluzioni ecosostenibili: tra questi riconoscimenti – ultimo in ordine di tempo -il 15esimo premio consecutivo come Fornitore dell’Anno ricevuto da General Motors durante la 24esima cerimonia di premiazione tenutasi lo scorso 10 marzo presso il Cobo Center di Detroit, Michigan. Tra i requisiti necessari per l’attribuzione del premio, vengono considerati servizi di notevole valore, innovazioni per l’azienda incentrate sul cliente, performance in acquisto del prodotto, acquisti indiretti, Customer Care e servizi post-vendita e logistica: “Le aziende che premiamo questa sera hanno offerto soluzioni innovative con la qualità che i nostri clienti meritano” ha dichiarato Steee Kiefer vice-presidente di GM, Global Purchasing e Supply Chain, siglando il meritato successo del Gruppo Grimaldi, sensibile anche in campo sociale come dimostra un accordo triennale firmato con il MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – per il progetto Grimaldi Educa, rivolto a tutti gli studenti degli Istituti Secondari di Secondo Grado, teso alla formazione dei giovani con attività e iniziative culturali che favoriscono l’orientamento professionale e l’alternanza scuola/lavoro.
Quindi il Gruppo Grimaldi rappresenta, insieme a pochi altri, un esempio da seguire a 360° mentre ancora rimangono da modificare fattori determinanti del mercato per aumentare la visibilità delle AdM in tutti i potenziali scenari: ad esempio occorrono semplificazioni per l’iter di presentazione delle domande per i progetti relativi alle AdM attraverso bandi di gara chiari e meno complicati. Altro scenario in cui devono posizionarsi tutti i soggetti interessati al concetto basilare di intermodalità (per spostare velocemente le merci e trasbordarle su vari mezzi di trasporto) è quello della eco sostenibilità, con l’utilizzo esclusivo di combustibili alternativi, la più avanzata progettazione navale, le infrastrutture dei porti e l’impiego di innovativi materiali composti per la riduzione dell’impatto ambientale: è indispensabile la cooperazione dei competitors poiché le Autostrade del Mare appartengono a una complessa catena logistica che – dai trasportatori agli utenti finali – richiede la connessione degli uni agli altri e non riguarda solo i porti marittimi europei bensì reti del trasporto a corto raggio dei paesi terzi extracomunitari, che devono essere coinvolti nei progetti delle Autostrade del Mare per congiungere molte più aree industriali e di consumo ad un processo evolutivo che metta in primo piano – davanti anche agli interessi economici – la salvezza dell’ambiente per le generazioni future.
Laura Caico