“Il bugiardo” di Goldoni: esordio partenopeo con plausi al Teatro Mercadante

CCCC DSC_5089“Il bugiardo”, la divertente commedia del drammaturgo veneto Goldoni “attualizzata” dal regista Alfredo Arias e Geppy Gleijeses replica al Mercadante fino al 13 marzo

Nella foto una scena de  IL BUGIARDO-3Il bugiardo messo in scena con regia di Alfredo Arias narra di Lelio (interpretato da Geppy Glejieses) che torna a Venezia città natale assieme al suo servo Lorenzo Gleijeses (bravo Arlecchino e Brighella), dopo aver vissuto per vent’anni a Napoli.

Al bugiardo gli si presenta subito l’occasione di farsi conoscere da due sorelle Rosaura e Beatrice interpretate rispettivamente da Marianella Bargilli e Valeria Contadino (Beatrice e Cleonilde) che ascoltano la serenata di uno sconosciuto ammiratore tale Florindo (Luchino Giordana) innamorato di Rosaura alla quale per timidezza non ha il coraggio rivelarle d’essere l’autore della serenata e tantomeno il proprio sentimento.

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Marianella Bargilli

A questo punto Lelio il bugiardo, Geppy Glejieses ne approfitta e inizia a corteggiare le due belle sorelle fingendo di essere un ricco marchese napoletano e presentandosi come autore della serenata e senza far capire loro per quale delle due ragazze propende il proprio interesse amoroso. Da questo momento in poi il bugiardo creerà una serie di menzogne che definisce “spiritose invenzioni” che provocheranno tormenti d’amore e sgradevoli reazioni nelle famiglie degli innamorati.

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Geppy Gleijeses

 

Tutti perfettamente immedesimati nei ruoli gli interpreti. A iniziare dal “capocomico” Geppy Glejieses. Tali sono pertanto stati i già sopra citati protagonisti e Andrea Giordana nel ruolo di Pantalone, Mauro Gioia (Ottavio), Luciano D’Amico (dottor Balanzoni). Musiche originali di Mauro Gioia. Luci di Luigi Ascione. Produzione di Gitiesse Artisti Riuniti. Regia di Alfredo Arias

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Andrea Giordana

Carlo Goldoni (Venezia 1707 – Parigi 1793). La commedia rappresentata per la prima volta nel 1750 a Mantova mostra sostanzialmente che le bugie possano ritorcersi contro chi le dice. La bugia non ha memoria solida, pertanto il mentitore rischia di auto smentirsi.

In compendio il testo pone l’accento sul fatto, talora condivisibile, che sia meglio una vita allegramente smoderata rispetto a una piatta monotonia quotidiana, anche se alla fine il bugiardo fa ammenda delle sue menzogne. Nella finzione teatrale tutto ciò si dispiega ottimamente.

Osservazione: microfoni in proscenio inutili (a tratti fastidiosi) in teatri con buone acustiche, non necessari a bravi attori teatrali dotati di ottima impostazione vocale come quella palesata dai protagonisti del godibilissimo spettacolo

Salvatore Cuozzo

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