Cancellare le municipalità troppo onerose per la collettività, sostituirle con comuni metropolitani.
E’ inconcepibile che, a fronte dei futuri 40 consiglieri dell’area metropolitana partenopea, si mantenga l’attuale assetto con 10 municipalità, ben 300 consiglieri, 20 presidenti e un numero di assessori sino a 60, più il personale necessario. Si otterrebbe inoltre un notevole risparmio economico con organismi elettivi capaci di dare risposte concrete. Spreco da eliminare.
In occasione del dibattito in corso sul nuovo assetto amministrativo del Comune di Napoli, a seguito dell’attuazione della legge sull’area metropolitana, rilancio la proposta di cancellare le attuali municipalità sostituendole con i comuni metropolitani. E’, a mio avviso, inconcepibile che, a fronte dei futuri 40 consiglieri dell’area metropolitana partenopea, si mantenga l’attuale assetto che prevede dieci municipalità con ben 300 consiglieri municipali, 20 presidenti ed un numero di assessori che può arrivare sino a 60: tre per ogni municipalità.
Un costo eccessivo per la collettività, anche se i consiglieri scendessero a 20, se si considerano, in aggiunta, le strutture ed il personale necessario, che vanno ad aggiungersi ai costi sostenuti per gli esponenti elettivi. Anche questo è uno spreco da eliminare e non solo per il capoluogo partenopeo.
Peraltro, notoriamente, già da quando furono istituite le circoscrizioni con elezioni dirette nel 1980, questi organismi del decentramento partecipativo hanno avuto scarso seguito presso le popolazioni amministrate, anche perché prive di reali poteri operativi. Utilizzati, alla bisogna, più come meri organismi consultivi e sovente ignorati nelle decisioni assunte a livello centrale.
Molto più costruttivo risulterebbe invece suddividere il territorio dell’attuale Comune di Napoli in sei Comuni metropolitani, con elezione diretta e con poteri derivanti dalle vigenti disposizioni di legge. I nuovi Comuni avrebbero, nel capoluogo partenopeo, una popolazione media variabile tra i 150mila ed i 200mila abitanti e nascerebbero dall’accorpamento degli attuali quartieri, secondo un criterio meramente geografico. Per ognuno dei sei Comuni metropolitani andrebbero eletti 10 consiglieri ed un sindaco, con una giunta di due assessori.
Il progetto prevede un Comune Napoli Ovest, corrispondente al territorio degli attuali quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura e Soccavo; mentre i quartieri Arenella, Chiaiano e Vomero costituirebbero il Comune Collinare ed i quartieri S. Carlo all’Arena, Stella, S. Lorenzo e Vicaria, il Comune Napoli Centro. I quartieri Chiaia, S. Ferdinando, Posillipo, Avvocata, Montecalvario, S. Giuseppe, Porto, Mercato e Pendino confluirebbero nel Comune Costiero, il Comune Nord riguarderebbe i territori dei quartieri Miano, Piscinola, Marianella, S. Pietro a Patierno, Scampia e Secondigliano ed infine il Comune Est si estenderebbe sui territori di Poggioreale, Zona industriale, Barra, Ponticelli e S. Giovanni a Teduccio.
Con questa proposta non solo si otterrebbe un notevole risparmio economico ma finalmente si insedierebbero organismi elettivi capaci di dare risposte concrete e immediate alle popolazioni amministrate, cosa che notoriamente, allo stato, non avviene.