Tantissime persone hanno visitato il Presepe organizzato da Don Michele Madonna parroco di Santa Maria di Montesanto e animato da parrocchiani redenti
Napoli. Un gran numero di persone sono accorse per visitare il Presepe vivente di Montesanto a Napoli, che è stato realizzato dai fedeli su iniziativa del loro parroco Don Michele Madonna. Nella prima serata il perfetto servizio d’ordine, realizzato dagli stessi parrocchiani, ha dovuto regolamentare le entrate di oltre 1.000 visitatori, che come per il primo giorno, dalle ore 17 sono accorse ancora più numerose nella giornata successiva.
Don Michele Madonna parroco di Montesanto al suo 4° anno di operatività nel quartiere più centrale e storico di Napoli può essere orgoglioso dell’opera da lui svolta in così breve tempo e felicemente ce la racconta nei sui sviluppi. Don Michele Madonna afferma: “Sono innamorato di Dio e sono innamorato della gente, più sono innamorato di Dio, più Dio mi fa innamorare della gente. San Giovanni Maria Vianney, un famoso Santo definito Curato d’Ars per la sua intensa attività di parroco nel piccolo villaggio dell’Ain, in Francia, diceva: – togliete un sacerdote da una parrocchia e dopo dieci anni le persone adoreranno le bestie– quando un sacerdote, come tanti sacerdoti lavorano bene, la gente si innamora di Dio e tra di loro si innamorano e perdonano,. passando dal male al bene Ci sono persone che hanno cambiato la vita, ma veramente facevano parte della malavita, e che adesso sono qui e sono pastori stasera, loro hanno costruito ed organizzato questo presepe, io ho dato solo l’idea”.
Come ha fatto a redimere queste persone?
Continua Padre Madonna dicendo: ”Molto semplicemente ho parlato di Dio, così come nel Vangelo Gesù andava per le strade e a casa della gente, ho fatto quello che dice anche Papa Francesco, in Chiesa per la formazione, però poi deve essere una Chiesa in uscita, quindi andare verso le persone ed io qui ho trovato un popolo che aveva sete, non sete di cibo e di acqua, ma sete di Dio. Sapevo dentro di me, ma vedendo questa gente, ho maggiormente capito che la vera povertà è non avere Dio. Quando si ha Dio le persone diventano più felici, è come se anche la parte umana diventasse più splendente. Io credo in questo e loro hanno risposto perché i momenti delle Sante Messe sono sempre pieni, la Chiesa è sempre pienissima, le persone si aiutano, quando incontrano un povero lo aiutano, è iniziata incredibilmente una macchina di solidarietà per tutto il quartiere rivoluzionando il precedente stato di vita. Persone di fede, mi hanno seguito nel mio progetto di riqualificazione rispondendo al mio messaggio: quello del Signore ed insieme, lavorando, abbiamo fatto tante cose come questo Presepe vivente, che è riuscito veramente bene”.
Infatti c’erano rappresentate dal vivo tutte le attività lavorative che sono su un bel Presepe anche con tutti gli animali portati da Raffaele Formisano dalla sua campagna di Ercolano.
Don Madonna continua ad elencare il suo operato: “Il Presepe, è solo una delle tante realtà messe in opera come la Via Crucis, la mensa del martedì per oltre 300 poveri, l’aiuto a casa delle persone bisognose, dei carcerati, delle persone agli arresti domiciliari, abbiamo realizzato gruppi di preghiera a casa delle persone sia povere che non possono più muoversi dalla propria abitazione perché ammalati o anche anziani.
Montesanto è ormai divenuto un quartiere in movimento e svilupperò, con l’aiuto di Dio, altre iniziative che ho in programma, come quella di trovare il luogo e costruire docce, con barbieri e parrucchieri, per i poveri senza fissa dimora, in modo che questi fratelli possano fare una doccia, avere un guardaroba ed indossare abiti puliti, lavarsi e sistemarsi.
Ho intenzione anche, ed ho già chiesto alla Sovrintendenza ed al Comune, di piantare in pizza antistante la chiesa, alberi d’ulivo per incrementare l’azione di rivalutazione del territorio in senso lato, ma desidero sottolineare che la trasformazione occorre che parta dall’interno, perché se il cuore cambia, cambiano anche le persone. Ci sono ormai qui famiglie intere, genitori con figli uniti che lavorano insieme per Dio e per gli altri e questo è meraviglioso. Circa 200/300 persone, nel corso della settimana, seguono l’Omelia del parroco, come molti mi definiscono, rivoluzione spirituale di Montesanto, in particolare il giovedì c’è l’ora di adorazione dalle 19,30 alle 20,30 e la Chiesa è stracolma di persone che pregano davanti al Santissimo Sacramento.
LaChiesa non chiude mai è un H24 presidiato da persone che, a turno di un’ora, si alternano per realizzare questa grande novità di preghiera ininterrotta dal mattino alle 7 fino alle 22 nella Chiesa grande e dalle 22 alle 7 nella Cappella laterale, con l’intenzione che le cose possano sempre più migliorare e cambiare il cuore della gente. Abbiamo creato l’Oratorio frequentato da oltre 200 bambini,, che guidati da giovani e gente della parrocchia, fanno dopo scuola, calcetto, danza, vari tipi di ginnastica, dipingono, con laboratori vari per lo studio anche delle lingue ed il tutto è gratis, tutti i giorni, tranne il giovedì che per noi è giornata di preghiera e tutti devono venire a rifornirsi, come un’auto che ha bisogno del carburante per poter esercitare la propria attività, quindi queste persone vengono da Gesù per prendere e dare agli altri.
Oltre la maggior parte delle persone del quartiere, si sta sviluppando l’iniziativa, con persone che stanno giungendo anche da altre zone per una riscossa spirituale e formativa per i ragazzi dell’oratorio ai quali stiamo facendo anche dei percorsi formativi attraverso la realizzazione di video su You Tube e vedo, dalle visualizzazioni, che ci sono veramente migliaia di persone che ascoltano.
Una attività molto bella e nuova ideata proprio da noi si chiama SCUOLA di EVANGELIZZAZIONE, visto che il Santo Padre ha chiesto di evangelizzare e quindi portare Dio all’esterno, abbiamo realizzato una scuola di Evangelizzazione che ogni lunedì alle 20,30 vede presenze di oltre 1200 persone bambini, giovani, adulti e anziani che settimanalmente ascoltano una catechesi drammatizzata dai giovani, fatta anche con danze ed io spiego il Vangelo per prepararci alla domenica, perché come i primi cristiani dicevano: “Senza la domenica non possiamo vivere”, io voglio insegnare alle persone, deviate da queste nuove cattedrali dei centri commerciali, che senza la domenica non possiamo vivere perché per me la domenica salva le famiglie, stando insieme attorno a Gesù Cristo, se infatti Gesù è nostro Padre, noi siamo fratelli e se ci riconosciamo in questo poi ci aiutiamo”.
Un augurio sincero che personalmente voglio formulare a Don Michele Madonna, e che certamente verrà condiviso da tutti, è che questo parroco possa realizzare nell’anno 2016, tutto ciò che ha in programma per i suoi fedeli e per la chiesa di Dio. Visti anche i suoi successi coordinati e realizzati certamente anche per un volere supremo, dato che il suo nome ci ricorda l’Arcangelo che viene menzionato nella Bibbia per aver difeso la fede in Dio contro le orde di Satana, ed ancor più per il suo cognome che certamente lo accompagna e benedice in ogni sua azione.
Giuseppe De Girolamo