Napoli. Convento di San Lorenzo Maggiore presentato “l’Uovo di Virgilio“ di Michael Ledeen
Nella meravigliosa Sala del Capitolo del Convento di San Lorenzo Maggiore, l’Assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Napoli, Giuseppe Galasso, storico giornalista, politico e professor Universitario e Maria Roccasalva, scrittrice e giornalista, hanno presentato l’opera di Michael Ledeen, in foto con il nostro Alovisi: L’ Uovo di Virgilio.
“Quando si parla di Napoli, io che sono innamoratissima di questa città, essendo napoletana verace, l’emozione è sempre grande e, quando a parlare di Napoli, è un americano come Michael Ledeen, l’emozione è doppia. Ledeen, per molti anni ha vissuto a Napoli, conoscendola a fondo, vivendola e interrogando i miei concittadini. Napoli, nel tempo è stata sempre terra di conquista ma, i napoletani sono sempre riusciti con la loro creatività, la loro generosità ed il loro particolare amore per la città, a superare ogni ostacolo e, questo libro di Ledeen , che considero temerario, ne risalta in tutto la bellezza, la sacralità e l’inventiva dei napoletani”.
L’Assessore Daniele, ha ringraziato l’autore per la sua opera su una città in cui , in ogni luogo i fantasmi, i “ munacielli “ , la fanno da padrone ed i napoletani sono cdonvinti della loro presenza. Parlare di Napoli, con occhi e penna estera è sempre un valore aggiunto a questa città e Ledeen , nel suo peregrinare per Napoli, ne ha esaltato tutti gli aspetti”.
Anche il Professore Galasso, pur non condividendo alcune espressioni riportate sul libro , ha detto b” Napoli è una città da mille colori, da mille problemi ma, è una città che riesce sempre a rialzarsi ed a continuare a vivevere filosoficamente e, Michael Ledeen, ha risaltato il tutto, non tralasciando nulla “.
Nel mio libro, ha riferito Ledeen, non parlo del poeta Virgilio ma, della leggenda di “ Virgilio Mago” fiorita in epoca medioevale. Prima di iniziare questo libro, ho scritto un altro libro su Niccolò Machiavelli cosi mi son detto “ ecco è l’ora di mettere al lavoro la fantasia. Mi son voluti degli anni, non volevo finirlo, non riuscivo a scrivere la parola fine, ero troppo attratto da Napoli, dal suo caos e dalla sua generosa popolazione. IO bob credo alle illuminazioni, devo scrivere in modo continuativo e, almeno due pagine al giorno. Pensavo che Napoli fosse una città postmoderna , poi gli amici napoletani mi hanno guidato alla scoperta della città ed ho capito che ero
finito davanti ad un imprevisto. Qui tutti vogliono sapere chi sei, cosa fai nella vita, hanno iniziato a chiedermelo appena sono arrivato , mi dicevano “ come vai ? “ e, sembravano veramente interessati alle mie risposte, Napoli è una città vivissima, stravivace, ferve di opere 24 ore su 24, sembra di stare a New York , ha lo stesso ritmo ed io sono tragicamente innamorato della sua musica, dei suoi rumori e del suo clamore.
di Alberto Alovisi