Napoli. Picture of Life. La professione del Fotografo come arte e riscatto sociale Dal 12 al 22 giugno al PAN
Picture of Life è un progetto promosso da Manfrotto– azienda leader mondiale nel settore degli accessori professionali per la fotografia e principale brand di Vitec Group Photographic Division – insieme all’Associazione Jonathan Onluse in collaborazione con il Centro Giustizia Minorile di Napoli.
Picture of Life, nato a Napoli con l’Associazione Jonathan Onlus nel 2014 e successivamente replicato a Verona con l’Istituto Don Calabria, ha visto la partecipazione finora di 20 ragazzi provenienti da zone metropolitane ad alto degrado sociale e che si sono macchiati di reati penali. L’Azienda mette a disposizione dei ragazzi l’intera attrezzatura fotografica e le competenze di fotografi “Ambassador di Manfrotto” e realizza un vero e proprio laboratorio di fotografia.
PoL rappresenta inoltre un’occasione per un pieno reintegro nella collettività e per il recupero della propria identità e di un ruolo sociale basato su valori condivisi.
Picture of Life 2015, durato due mesi, è stato strutturato in sessioni teoriche e uscite pratiche per imparare a vivere la fotografia come un linguaggio in grado di raccontare una storia: dall’apprendimento delle tecniche di base fino allo studio di luci e ombre; dalla fotografia di studio a quella d’azione; dalla scelta dei materiali giusti per stampare alle modalità per presentare al meglio il proprio lavoro. Docenti dell’edizione 2015:Salvatore Esposito, Christian Patrick Ricci e Mirko Sotgiu, Ambassador di Manfrotto; partecipanti: i ragazzi inseriti nelle Comunità “Jonathan” e “Oliver” di Scisciano, Napoli, di età compresa tra i 14 e i 20 anni.
Picture of Life, nato a Napoli con l’Associazione Jonathan Onlus nel 2014 e successivamente replicato a Verona con l’Istituto Don Calabria, ha visto la partecipazione finora di 20 ragazzi provenienti da zone metropolitane ad alto degrado sociale e che si sono macchiati di reati penali. L’Azienda mette a disposizione dei ragazzi l’intera attrezzatura fotografica e le competenze di fotografi “Ambassador di Manfrotto” e realizza un vero e proprio laboratorio di fotografia.
PoL rappresenta inoltre un’occasione per un pieno reintegro nella collettività e per il recupero della propria identità e di un ruolo sociale basato su valori condivisi.
Picture of Life 2015, durato due mesi, è stato strutturato in sessioni teoriche e uscite pratiche per imparare a vivere la fotografia come un linguaggio in grado di raccontare una storia: dall’apprendimento delle tecniche di base fino allo studio di luci e ombre; dalla fotografia di studio a quella d’azione; dalla scelta dei materiali giusti per stampare alle modalità per presentare al meglio il proprio lavoro. Docenti dell’edizione 2015:Salvatore Esposito, Christian Patrick Ricci e Mirko Sotgiu, Ambassador di Manfrotto; partecipanti: i ragazzi inseriti nelle Comunità “Jonathan” e “Oliver” di Scisciano, Napoli, di età compresa tra i 14 e i 20 anni.
Il progetto si è concluso con la realizzazione di una mostra personale, dal titolo “Il cambiamento”, allestita presso il Palazzo delle Arti di Napoli e in calendario fino a lunedì 22 giugno.
Tra i soggetti fotografati:
– ville e terreni confiscati ai boss di Casal di Principeoggi riconvertiti in centri di accoglienza e comunità;
– l’ex Ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi,oggi Polo Archivistico Sanitario Asl NA1 Centro;
– l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario Sant’Eframoattualmente occupato dal Collettivo Autorganizzato Universitario “Je so pazzo”.Ogni scatto è accompagnato da didascalie, scritte dagli stessi autori, che aiutano il pubblico a interpretare il percorso fatto. Completano la mostra anche i lavori fatti nella prima edizione di PoL di Napoli e nella successiva esperienza di Verona.
Tra i soggetti fotografati:
– ville e terreni confiscati ai boss di Casal di Principeoggi riconvertiti in centri di accoglienza e comunità;
– l’ex Ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi,oggi Polo Archivistico Sanitario Asl NA1 Centro;
– l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario Sant’Eframoattualmente occupato dal Collettivo Autorganizzato Universitario “Je so pazzo”.Ogni scatto è accompagnato da didascalie, scritte dagli stessi autori, che aiutano il pubblico a interpretare il percorso fatto. Completano la mostra anche i lavori fatti nella prima edizione di PoL di Napoli e nella successiva esperienza di Verona.