Napoli. Sabato al Teatro Bellini presentazione di TABU’, libro shock di Chiara Tortorelli, 19 storie scomode, surreali, macabre

Napoli - il Tacco di BaccoChiara Tortorelli

Il Foyer del Teatro Bellini di Napoli ospita, sabato 22 novembre alle ore 18,00, la presentazione di “Tabù”, il libro di Chiara Tortorelli edito da Homo Scrivens.

Insieme all’autrice interverranno: Mirella Armiero, Redattore Cultura Corriere del Mezzogiorno e Pierluigi Razzano, Giornalista La Repubblica.

Modera Aldo Putignano, editore e scrittore // Letture di Massimiliano Foà, attore

Storie assurde, surreali, macabre, inquietanti e per questo moleste. Diciannove punti di vista sulle relazioni umane che rompono lo schema narrativo intrecciandosi sul fluire di antiche e nuove forme comunicative, dal coro greco ai linguaggi del social network. “Tabù” (ed. Homo Scrivens) è il nuovo libro di Chiara Tortorelli, scrittrice partenopea che esplora i territori dell’animo umano scandagliadoli nel profondo. Storie che cercano verità e significato anche a costo di ferire, che intrecciano parole per stemperare una disperata solitudine, in un dialogo senza sosta con il lettore che non si esaurisce con la fine delle pagine. Uno dei racconti contenuti in Tabù ha già ottenuto un riconoscimento vincendo il Premio Megaris 2014.

Sinossi del libro di racconti “Tabù” di Chiara Tortorelli

Diciannove racconti, diciannove punti di vista sulle relazioni umane, sugli incontri che si smarriscono, sull’amore, questo sconosciuto, sulla vita che scorre e che fa fatica a vivere stretta.

Per ogni racconto un aforisma che racchiude in un flash il senso della storia.

Così il viaggio continua anche se i viaggiatori finiscono, il primo sintomo della morte è la nascita, il tempo è un’invenzione, lui guardò solo sé ed io solo me, un libro deve essere un’ascia per il mare ghiacciato dentro di noi e la fiaba è il luogo di tutte le ipotesi.

Ogni racconto è una domanda su un tessuto esistenziale. Uno sguardo, un muto interrogarsi sugli snodi cruciali della vita.

Amore, amicizia, maternità, tradimento, abbandono, vecchiaia, erotismo, violenza, follia, ricordi si intrecciano sul fluire di antiche e nuove forme comunicative, dal coro greco ai linguaggi del social network.

Storie assurde, surreali, macabre, inquietanti e per questo moleste.

Continuamente interrotte dai personaggi, dai lettori, dalla punteggiatura ma che comunque cercano di raccontare e farsi strada in questo strabordante chiacchiericcio.

Storie senza tempo e senza sintassi che rompono lo schema narrativo.

Che squarciano gli stereotipi, il consueto e comune modo di pensare, che sconfinano nel paradossale e che infine si arenano sul finire delle cose.

Storie che cercano parole e frasi e combinazioni per diluire in qualche modo quell’eterna condizione umana chiamata solitudine.

Ancora più disperata perché non riconosciuta.

 

Biografia di CHIARA TORTORELLI

Chiara Tortorelli nasce a Prato il 22/11/1970.

Nel 2004 partecipa al volume Faximile (Frilli) con quattro testi.

Ad agosto del 2004 la rivista letteraria Inchiostro pubblica il suo racconto

Cecità.

Arriva prima allo Slam Poetry napoletano del 2004 organizzato dalla casa

editrice Prospektiva ed è tra i primi dieci alla finale nazionale di Torino

dello stesso anno.

Nel 2005 il suo racconto Ventre di madre viene selezionato ed è tra i

finalisti nell’antologia Vedi Napoli e poi scrivi (Kairòs) a cura di Aldo

Nel 2006 il suo racconto Nozze di sangue è nell’antologia noir su Napoli,

Sangennoir (Kairòs).

Nel 2007 pubblica nella collana “Leggere veloce” la raccolta di racconti La

semplicità elementare dell’amore (Cento Autori).

Partecipa inoltre alle antologie poetiche Le parole per te (Giulio Perrone) e

Dalla bocca del Vesuvio (Giulio Perrone), a cura di Giancarlo Marino.

Nel 2009 partecipa con quattro testi al progetto innovativo L’enciclopedia

degli scrittori inesistenti (Homo Scrivens), a cura di Aldo Putignano e

Giancarlo Marino.

Nel 2013 partecipa con il racconto Irresistibile irresistenza al volume Storie

di ordinaria resistenza (Homo Scrivens) curato da Armida Parisi.

Nel 2014 è presente nell’antologia Dei trenta modi di perdere l’ombrello (Homo

Scrivens), e nel volume Napoli in 100 parole (Giulio Perrone), a cura di

Vincenza Alfano.

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