Ma quale crisi, è la giostra del centrocampo che non va.
Gli azzurri iniziano bene. Due reti in undici minuti fanno pensare a una gara in discesa. Macché, lenti e prevedibili a centrocampo, si lasciano rimontare dalle casacche rosanere e arriva un inverosimile a tre a tre. Sotto di due reti i ragazzi allenati da Iachini non solo non si demoralizzano, ma agevolati da un centrocampo del Napoli simile a un cane che si morde la coda, riprendono il filo del gioco e portano a casa un meritato pareggio che a valutare attentamente se avessero vinto avrebbero meritato. Ad onor del vero, va aggiunto che se sul 2 a 0 l’arbitro avesse concesso il rigore la gara avrebbe preso un’altra piega.
Il problema del Napoli è quindi fondamentalmente a centrocampo dove gli uomini di Benitez lenti e prevedibili sono regolarmente in inferiorità numerica con Callejon, Hamsik e Mertens, che non essendo centrocampisti bensì attaccanti sono portati all’azione offensiva a sostegno di Higuain e nel caso di ieri di un ottimo Zapata.
La gara inizia con due bei gol azzurri. Il primo messo a segno al 2’ di testa da un altresì ottimo Koulibaly al 2′ e da Zapata all’11esimo, ma il Palermo non molla e rifila due reti agli azzurri all’ 11’con Belotti e al 24’ con Vazquez . Delusione e silenzio sugli spalti del San Paolo, ma allo scadere del primo tempo un gol di Callejon rasserena l’ambiente. E’ il 3 a 2.
Nella ripresa il Napoli riprende a mordersi la coda. Per i siciliani è una pacchia e sfruttando l’inevitabile superiorità a centrocampo pareggiano, ma non si accontentano, provano a vincere per fortuna senza riuscirci. Alla fine fischi di amarezza dei venti mila spettatori: minimo storico.