di Margherita De Falco
I bambini di oggi sono attratti da tutto ciò che è tecnologico e per i quali un oggetto diventa obsoleto soltanto perché ne esiste già un altro più all’avanguardia, sembrerebbe, pertanto, strano che possano interessarsi all’archeologia come invece accade nel “Parco archeologico Vesuvian Institute” vera e propria perla sul sito dell’antica Stabia (città sepolta con Pompei ed Ercolano dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.).
Vesuvian Institute: “Istituto Internazionale Vesuviano per l’Archeologia e le Scienze Umane”, fu inaugurato nel 2007 dalla “Fondazione RAS” (Restoring Ancient Stabiae) che riporterà nel loro originario contesto, ambientale e culturale, le grandi e lussuose ville costiere romane costruite tra la fine della Repubblica e l’inizio dell’Impero e in gran parte ancora sotterrate.
In realtà, il Vesuvian Institute, si può considerare “l’albergo della cultura” e offre una dimensione completamente nuova di turismo culturale. I suoi ospiti possono soggiornare nella struttura e contemporaneamente fruire delle molteplici proposte e percorsi storici, artistici e archeologici dove sono previste molte attività laboratoriali e interattive.
Il complesso, unico nell’Italia meridionale, accoglie prevalentemente scuole, università, studiosi dell’area vesuviana, ma anche turisti individuali e gruppi. Sono numerose anche le proposte turistico-culturali a favore delle scuole elementari. E appunto, il fatto strano è che i nostri bambini tecnologici in questo posto ci si divertano un mondo. Studiano e imparano su veri reperti antichi riportati alla luce da loro stessi! Questo per la gioia di genitori e insegnanti che osservano esterrefatti e divertiti i loro piccoli archeologi mentre scavano nella necropoli e nelle stanze di un’antica villa patrizia di Castellammare.
Una giornata tipo può consistere in un Campus day. La giornata inizia sempre con un momento formativo in cui gli alunnetti sono seduti nell’Aula Magna. Gli istruttori culturali, archeologi specializzati, esperti in didattica per bambini illustrano con vari sussidi audio visivi le fasi del lavoro che sarà svolto, l’uso degli attrezzi del mestiere, della pala, del piccone, del trowel, della paletta, della spazzola forniti dall’Istituto e opportunamente omologati per la sicurezza. Gli accompagnatori culturali mostrano poi alcuni reperti e ritrovamenti fossili e spiegano come ogni indizio, qualsiasi segno, vada “letto” o interpretato in un certo modo particolare per definirne l’epoca, la datazione più precisa, e i dati necessari per la catalogazione e per una corretta ricostruzione storica.
Terminato il briefing, si fa una breve pausa per la merenda, poi si scegliere il punto per fare ciascuno la propria scoperta e s’inizia a divertirsi con un mix tra sfida individuale e socializzazione pienamente in linea con la domanda di scuole e famiglie.
Il percorso dei piccoli archeologi non si ferma qui. Si va avanti per tutto il giorno tra laboratori, animazione e visite guidate alle ville stabiane, fino alle proposte di gite ed escursioni anche di più giorni: dipende dall’età dei ragazzi delle scuole e dal periodo di permanenza.
I giovani, attraverso l’esplorazione di uno dei siti archeologici più importanti del mondo, si avvicinano alla conoscenza di un particolare periodo della storia, in maniera ludico-didattico. Questo è ciò che rende quest’esperienza veramente indimenticabile.