Insalata di cavolo, noci e formaggio
Dopo i cenoni e le scorpacciate natalizie ecco una ricettina buona per una insalatina veloce che vi farà scoprire una nuova gustosa alternativa per l’utilizzo di questo prezioso ortaggio. In verità l’ho assaggiata qualche tempo fa in un ristorante poi, l’ho “ interpretata” e rifatta a modo mio. Il risultato…alto gradimento!
Ingredienti
- Cavolfiore bianco
- Noci
- Formaggio (Emmental o qualcun altro che possa piacervi)
- Olio q.b.
- Aceto di mele
- Sale
- Cipollina bianca piccola ( o porro in sostituzione se preferite un sapore più’ delicato)
Preparazione
Lavate il cavolo e tagliatelo a ciuffetti molto piccoli – mettete a bollire dell’acqua con qualche cucchiaio di aceto e un pizzico di sale e quando bolle tuffateci il cavolo a pezzetti solo, ma solo per un minuto . deve in effetti rimanere molto al dente, quasi crudo. Eliminate velocemente l’acqua e lasciatelo raffreddare bene. Rompete delle noci e distribuite i gherigli spezzettati sul cavolo. Aggiungete ora il formaggio a dadini piccoli e la cipollina bianca affettata molto finemente. Condite con olio extravergine, sale e 3 cucchiai di aceto di mele . Un poco di prezzemolo tritato molto piccolo completerà l’insalatina conferendo un tocco di colore . Le quantità’ delle noci e del formaggio sono a piacere e dipendono anche dalla quantità’ del cavolo
Mescolate delicatamente l’insalatina e riponetela in frigo fino al momento di servire. E’ un ottimo antipasto o un simpatico contorno.
Sapevate che…
Si suppone che il cavolfiore sia originario dell’Asia Minore ed in seguito introdotto in Italia. Qualcuno sostiene sia stato importato dai Veneziani dall’isola di Cipro altri sostengono sia stato importato dai T oscani. La riprova sarebbe in un quadro del 1700 in cui Cosimo III, viene raffigurato mentre riceve in dono, per sudditanza e stima, un grosso cavolfiore, proveniente da Arezzo Testimonianze archeologiche comunque dimostrano che il cavolfiore è conosciuto da circa 2.500 anni e che in Egitto veniva coltivato 400 anni prima di Cristo
Le maggiori, produzioni, in Italia, oggi avvengono nelle zone centro-meridionali, Lazio, Marche, Campania e Toscana. l cavolfiore inoltre viene coltivato maggiormente in India, Stati Uniti, Cina.
Pur essendo un ortaggio tipicamente invernale è possibile trovarlo anche in altri periodi dell’anno e diverse sono le qualita’ in commercio fra cui il cavolfiore romanesco, quell toscani ed il “gigante” di Napoli dalle foglie verdi ,il torso alto e di colore bianchissimo. Davvero tante le proprieta’ e gli utilizzi. ll cavolfiore, mangiato crudo, è una fonte di vitamina C e B6, acido folico e potassio; cotto è ricco di vitamina C e B6, potassio, acido folico e rame.
Il cavolo tra l’altro è un antianemico, emolliente, diuretico, cicatrizzante, depurativo, vermifugo. Unito ad un cucchiaino di miele si possono fare dei gargarismi naturali contro gli stati di afonia.
Grazie al perfetto equilibrio dei suoi componenti il cavolo esercita un’azione benefica su tutto l’organismo. E’ ricco di fibre, calcio, ferro, fosforo e vitamina C.
Utilizzato da sempre per prevenire, curare o alleviare numerosissime malattie, infatti contiene principi attivi anticancro, antibatterici, antinfiammatori, antiossidanti e antiscorbuto. Grande fattore depurativo e rimineralizzante favorisce la rigenerazione dei tessuti. Il cavolo può essere consumato anche in caso di diabete. L’acqua usata per la cottura del cavolfiore, essendo ricca di zolfo, può essere usata per curare eczemi e infiammazioni varie. Secondo alcuni studi americani tra le principali proprietà di questo ortaggio vi è anche quella di aiutare a prevenire il cancro al colon e l’ulcera. Per uso terapeutico si usano di solito il cavolo cappuccio e il cavolo verza. La clorofilla in essi contenuta favorisce la produzione dell’emoglobina ed è utile per curare l’anemia.
L’infuso di cavolo e miele è utile in caso di malattie dell’apparato respiratorio. È molto utile contro bronchiti, coliti, congiuntivite, contusioni, sinusite, diabete, dissenterie, dolori gastrici ed intestinali, dolori muscolari e reumatici e influenza. Per eliminare l’odore del cavolo mentre cuoce mettere una grande mollica di pane imbevuta di aceto sul coperchio della pentola…provare per credere!
smorfia gastronomica – Il cavolo 55
di Patrizia Taglialatela